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Gordiano Lupi. Un luogo da salvare: Il Cineclub di provincia
29 Gennaio 2016
 

Oggi conosciamo il Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica, un’associazione culturale di promozione cinematografica (senza scopo di lucro) nata 4 anni fa, il 22 Febbraio del 2012, affiliata alla Federazione Italiana dei Circoli del Cinema (FICC). Una piccola ma attiva realtà maremmana che conta un buon numero di soci e tante iniziative di alto livello culturale che l'hanno portata all'attenzione dei media nazionali, rendendola un centro di aggregazione del territorio. Abbiamo avvicinato Matteo Racugno, uno degli ideatori di questo sogno cinefilo, per sentire dalla sua viva voce prospettive e bilanci.

 

Come nasce il Piccolo Cineclub?

Tutto parte da un’idea di sei amici di età, studi e lavori diversi, uniti dalla passione per il cinema. Da tanti anni coltivavamo un sogno: creare una piccola sala capace di riportare sul grande schermo i capolavori del cinema ma anche di rendere visibili grandi film contemporanei lasciati ai margini, per contorte logiche industriali, alcuni lungometraggi vincitori di prestigiosi Festival cinematografici, molte opere di giovani autori italiani dimenticate dai distributori.

 

Un progetto ambizioso e non di facile realizzazione...

E invece è diventato realtà. Poche settimane fa abbiamo ospitato Francesco Ghiaccio, che ha presentato in anteprima provinciale la sua opera prima Un posto sicuro, un film importante, che parla di amianto e del dramma di Casale Monferrato. Un film invisibile per la sciagurata distribuzione che ha avuto. Abbiamo presentato anche Non essere cattivo di Caligari, che nonostante la presentazione agli Oscar non ha avuto la diffusione che avrebbe meritato.

 

Sono state molti gli ostacoli da superare?

Sembrava tutto troppo complicato. Un giungla di norme burocratiche assurde pareva rendere impossibile la realizzazione del progetto. È stato l’entusiasmo dei soci – che si sono moltiplicati nel giro di poche settimane – a darci la spinta per continuare a credere nella nostra idea. Pare impossibile, ma in poco tempo siamo diventati 1.500 soci e stiamo per tagliare il traguardo delle 10.000 presenze totali.

 

Come si diventa soci del Cineclub? Godete di contributi e sovvenzioni?

Basta una tessera annuale dal modico costo di 5 euro – un prezzo simbolico – che consente di partecipare alle attività del Piccolo Cineclub Tirreno da Gennaio a Dicembre. Ogni anno rendiamo pubblico il bilancio e lo sottoponiamo alla votazione dell’assemblea. Non abbiamo contributi o sovvenzioni. Per scelta. Vogliamo avere piena libertà nella programmazione e nella gestione del Cineclub.

 

Proiettate soltanto film o programmate incontri con registi, attori e addetti ai lavori?

Quando è possibile cerchiamo di far entrare i soci in contatto con registi e attori, invitandoli alle proiezioni per parlare dei loro film. Abbiamo avuto ospiti i registi Salvatore Mereu, Andrea Segre, Daniele Segre, Costanza Quatriglio, Francesco Ghiaccio, Manetti Bros, Stefano Liberti, Alessandro Rak, Roan Johnson, Antonio Augugliaro, Sabina Guzzanti, il collettivo John Snellinberg, l'attore Dario Cantarelli, i critici cinematografici Giulio Sangiorgio e Alessandro Baratti, gli sceneggiatori Daniele Ranieri, Ottavia Madeddu e Antonella Gaeta.

 

Come si svolge la proiezione?

Il giorno del cinema è il venerdì, ore 21 e 30. Come ogni cineclub che si rispetti le proiezioni sono accompagnate da una breve presentazione per introdurre lo spettatore alla visione e da materiali critici di approfondimento offerti gratuitamente agli spettatori. Vogliamo che il Piccolo Cineclub Tirreno sia non solo una piccola sala dove vedere dei bei film, ma anche uno spazio di aggregazione, un luogo di scambio, di confronto e di ritrovo.

 

Che genere di film proiettate al Cineclub? E con quale scopo?

I lungometraggi che presentiamo al Cineclub sono, in genere, film che molto difficilmente potrebbero essere visti nelle normali sale della zona. Siamo un’associazione e, come in ogni associazione, si prova il piacere di condividere un interesse comune. Quindi vedere un film al Cineclub significa socializzazione, condivisione e garanzia di qualità.

 

Come scegliete i film? Che tipo di pubblico segue le proiezioni?

Ci teniamo molto aggiornati attraverso i quotidiani e le riviste specializzate, cartacee e on line. Stiliamo una prima lista di massima che perfezioniamo in un secondo tempo, escludendo i film presentati nel cinema della nostra città o in altre sale delle città più vicine (Grosseto e Piombino), cercando di diversificare quanto più possibile la programmazione, per soddisfare gusti ed esigenze diversi. Il nostro pubblico è unito dalla passione per il cinema. I gusti non necessariamente sono comuni.

 

Il Cineclub segue una linea programmatica? Fate soltanto cinema colto e – per usare una parola che alcuni usano in senso negativo – intellettuale?

Esistono dei buoni film e dei brutti film, come esistono dei buoni libri e dei brutti libri, della buona musica e della brutta musica. Noi cerchiamo di suggerire buoni film. Tutto qui. Lo facciamo senza pretendere di dare certezze. Crediamo che i nostri soci, essendo così tanti, lo abbiano capito. E non hanno proprio niente dell'accezione negativa del termine intellettuale.

 

Noi vi consigliamo di fare un salto al Piccolo Cineclub Tirreno, soprattutto se vivete in Maremma, così come vi consigliamo di frequentare il piccolo cinema del dopolavoro ferroviario a Grosseto. Sono questi luoghi che ancora ci consentono di respirare aria di vero cinema, perché non danno spazio soltanto ai fenomeni del momento, alle mode passeggere e ai film di cassetta. Non solo, si tengono lontani anche da tanta odiosa spocchia intellettualistica che profuma di snobismo fine a se stesso, esibito soltanto per colmare un triste vuoto culturale.

 

Gordiano Lupi


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