Si è conclusa la terza riunione dell'intergruppo per la legalizzazione dell'eutanasia e il pieno riconoscimento del testamento biologico, intergruppo nato con l'obiettivo di arrivare all'effettiva discussione nelle Commissioni e in Aula della proposta di legge di iniziativa popolare depositata a settembre 2013 e non ancora discussa dopo oltre due anni. Al momento sono 237 i parlamentari che si sono espressi a favore della discussione e di una decisione sul tema, 177 deputati e 60 senatori.
La riunione è stata introdotta da Mina Welby, che ha ricordato le sollecitazioni dell'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e da Marco Cappato, promotore dalla campagna eutanasia legale, che ha richiamato l'importanza del testo di legge di iniziativa popolare, sottoscritto ormai da oltre 105.000 cittadini. Secondo Cappato «è ora indispensabile che anche il servizio pubblico per l'informazione radiotelevisiva garantisca ai cittadini il diritto a conoscere le ragioni a favore e contro la regolamentazione dell'eutanasia».
Ad aprire la riunione è stato il messaggio di Max Fanelli, marchigiano malato di SLA, che ha definito questo come «un momento delicato e storico che ci porterà alla formulazione di una legge a tutela dei diritti dei morenti». Insieme a Max Fanelli, la riunione è stata aperta dal messaggio di Walter Piludu, già presidente della Provincia di Cagliari malato di SLA: «Il nostro Paese, per compiere un decisivo passo in avanti verso una più giusta e moderna civiltà, deve dotarsi di una sapiente legge sul fine vita».
Tra gli interventi, che si possono riascoltare su Radio Radicale, segnaliamo alcuni estratti:
Arturo Scotto (SI – SEL): «Abbiamo aperto una porta. Ora occorre che questo intergruppo, che ha una forza oggettiva perché molto trasversale, si assuma la responsabilità di portare avanti questo testo, di promuoverlo all'esterno e di far vivere questo dibattito in maniera laica, perché un paese moderno come l’Italia deve avere una legislazione su questi temi sensibili».
Pia Locatelli (Misto – PSI, foto): «Abbiamo conseguito l’obiettivo dell'intergruppo, ovvero la calendarizzione. Non mi aspettavo così rapidamente. Ora si apre un problema complicato. In questi due anni ho trovato che la situazione è un po' cambiata e a me piacerebbe adesso che fossimo capaci di affrontare il tema del fine di vita nel suo insieme. Credo che sia cambiata la situazione nel parlamento e nella società. Ora abbiamo bisogno di una strategia comune e pensare a iniziative esterne per farci supportare».
Ivan Scalfarotto (PD): «Calendarizzazione non vuol dire che abbiamo portato a casa il risultato. Dobbiamo continuare ad allargare la base di consenso parlamentare».
Laura Puppato (PD): «Credo che valga la pena pensare ad una comunicazione con l'esterno e non solo con gli esperti. Questo è l’anno dei diritti civili».
Ignazio Angioni (PD): «La nostra attività deve concentrarsi in una volontà di affermazione della dignità della persona. Ogni giorno che passa è un giorno in meno di affermazione di quella dignità».
Stella Bianchi (PD): «Faremo tutto il lavoro possibile affinché siano associati a questo provvedimento calendarizzato, tutti i provvedimenti che hanno attinenza con la questione del fine vita. Inclusi i trattamenti sanitari, testamento biologico ecc.»
Luigi Manconi (PD): «Abbiamo pensato ad un'ipotesi di convegno o seminario, che porti materiali di riflessione, riferiti a varie discipline».
Associazione Luca Coscioni