Sabato , 23 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Arte e dintorni
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Tina Modotti. La Nuova Rosa  
Arte, storia e Nuova Umanità
10 Gennaio 2016
 

Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no non dormi:

forse il tuo cuore sente crescere la rosa

di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa.

Riposa dolcemente, sorella.

 

Così inizia la poesia scritta da Pablo Neruda e incisa sulla sua tomba, la tomba di Tina Modotti, fotografa, attrice, passionaria politica, morta nella notte fra il 5 e il 6 gennaio del 1942 per infarto a Città del Messico. Si chiuse in solitudine, in un taxi rientrando da una cena da amici, la vita di una grande artista d’avanguardia, di una donna coraggiosamente anticipatrice di una visione internazionale di azione culturale e politica, la cui vita fu impegno al servizio di ideali di libertà e equità sociale, in un contesto storico di grandi movimenti politici e nazionali della prima parte del Novecento in Europa e oltre oceano.

Assunta Adelaide Luigina Modotti fu emigrante in fuga dalla povertà del Friuli del primo Novecento, prima in Austria e poi in America; nel 1913 infatti giunse a San Francisco. Intelligente, vorace autodidatta, dotata di un talento naturale per il palcoscenico recitò in teatro e partecipò con ruoli da protagonista in film a Hollyvood, frequentando circoli di intellettuali internazionali. Determinante fu l’incontro con il fotografo Edward Weston con il quale nel 1923 si trasferì in Messico; fu l’inizio di una crescita professionale e personale che la trasformò da modella in artista autonoma dal maestro.

Iscritta al partito comunista messicano, le sue fotografie furono esposte in importanti mostre e pubblicate da riviste internazionali. Sospettata dell’omicidio del suo compagno il giornalista Julio Antonio Mella, ucciso mentre le camminava accanto dai sicari del dittatore cubano Machado, nel 1930 fu espulsa dal Messico.

La prima parte della sua vita fu dedicata alla fotografia: «Mi considero una fotografa, niente di più, cerco di produrre non arte ma fotografie oneste, senza trucco né manipolazioni, mentre la maggioranza dei fotografi cerca ancora “effetti artistici” o l’imitazione di altri mezzi di espressione e ne risulta un prodotto ibrido che non riesce a dare all’opera prodotta il carattere più importante che dovrebbe avere la qualità fotografica».

Dal 1930 e per i 10 anni successivi si dedicò all’attività sociale e politica in Europa.

Ricercata in Italia perché antifascista, viaggiò fra Messico, Parigi, Berlino lavorando per l’ufficio europeo di Soccorso rosso, partecipando alla guerra di Spagna, legata nella vita e nella lotta a Vittorio Vidali (Muggia 1900 – Trieste 1983) antifascista, comandante Carlos nelle brigate internazionali nella Guerra civile in Spagna, conosciuto in Messico anni prima.

Il comune di Udine, dove nacque nel 1896, e il Comitato Tina Modotti, le hanno dedicato una grande mostra dal titolo Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia e nuova umanità, allestita a Casa Cavazzini fino al 28 febbraio 2016. Un percorso multimediale chiaro e coinvolgente, di filmati, immagini e documenti che presenta la più vasta raccolta delle sue fotografie tratte dai negativi originali e le più recenti acquisizioni inedite riferibili alla storia familiare, all’attività fotografica e all’impegno politico.

Un’esposizione viva che ne rimanda la passione di donna anticipatrice di una visione del mondo senza confini, dipana il racconto di una vita sicuramente straordinaria: fu amica di Pablo Neruda, Diego Rivera e Frida Kahlo, John Dos Pasos e Vladimir Maiakovskij.

La sua figura riscoperta negli ultimi '40 anni dallo storico Riccardo Toffioletti, fu spesso mistificata per farne un personaggio misterioso, una sorta di Mata Hari, senza tenere nel giusto conto umano il suo vissuto segnato da impegno coerente, da molti lutti e perdite di affetti, ma anche da incontri straordinari. Cittadina del mondo fu fedele agli ideali di libertà e pari dignità per tutti, seppe raccontare senza mistificazione la vita di gente dimenticate, la lotta contro tirannie e ingiustizie.

Nelle diverse sezioni sono esposte con organicità e ricchezza tematica sue fotografie, molte delle quali inedite in Europa, scatti che la ritraggono firmati da Edward Weston, suo primo maestro, ma anche la sua storia familiare, attraverso testimonianza e documenti che riguardano i suoi genitori e fratelli, così come il suo percorso professionale, testimoniato da articoli e copertine di riviste e giornali con i quali collaborò in Europa e non solo. Nel centralissimo palazzo nel cuore di Udine, la mostra ripropone la vivacità di questa donna minuta, bella e capace di grandi azioni, mai vinta, che lottò fino alla fine avendo il mondo quale ambito d’azione del suo impegno. Sono esposti per la prima volta i materiali documentari e fotografici dal lascito della sorella Jolanda Modotti, riferiti alla sua prima giovinezza a Udine, negli Stati Uniti e nel Messico degli anni '20, oltre a carteggi tra Jolanda, Vittorio Vidali e Silvia Thompson. Inedita e anche la documentazione fotografica sulle Scuole Libere di agricoltura di cui l’Istituto National de Antropologia e Historia di Città del Messico recentemente donata da Savitri Sawhneey, figlia dell’esule indiano Pandurang Khankhoje. Il fondo si compone di 18 fotografie, scattate da Tina Modotti e fino ad oggi sconosciute.

 

Maria Paola Forlani


Foto allegate

Frida Kahlo e Diego Rivera
Vittorio Vidali
Julio Antonio Mella
Udine. Casa natale di Tina Modotti
Tomba
Lapide
Articoli correlati

  “Tina Modotti, arte vita libertà”. Se ne parla a Roma, giovedì
  Alberto Figliolia. “Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà”
  Maria Paola Forlani. Tina Modotti
  Guido Bussoli: Guy Debord, o sulla filosofia dello chignon
  Alberto Figliolia. Tina Modotti in poche parole e in una poesia, anzi due
  Poesia d’autore/ Pablo Neruda. Io tornerò
  Forum/ M’impegno in versi: “è ancora possibile una poesia utile alla collettività?”
  Poesia d’autore/ Pablo Neruda. Chino sulle sere...
  Poesia d’autore/ Pablo Neruda. La poesia
  Istituzioni/ Intervista ad Alessandra Borsetti Venier
  Maria Paola Forlani. FRIDA KAHLO
  La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo
  Maria Paola Forlani. Frida Kalho e Diego Rivera
  Maria Paola Forlani. La Mostra Sospesa
  Alberto Figliolia: Frida Kahlo. Oltre il mito
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy