Natale 2015 viene con le novità emerse in luglio dalle foto scattate sul pianeta Plutone che fanno rimeditare il nome di Plutone, Plutone in lat. abl., che enuncia il dantesco Pluto, dio degli inferi, che porta via pu-lu-tu-ne dritto a sumero Nibiru. Nibiru è l’ultima variante della città sacra sumero-accada di Nippur-Nibru, appena scoperta dentro al guazzabuglio di nomi degli dèi ZU-AB---AB-ZU in cui metterò ordine.
Questo Natale viene con la sua cometa Catalina. Una cometa poco splendente nell’asterismo di Vergine, con due code nel plenilunio –come accadde nel 1977 ed accadrà solo nel 2034–.
Poco splendente in un plenilunio ma coincidenza eccezionale. Ed il sole ci darà la luna piena, sum. sar, sacra, -ru, generante, -ma. Sharruma è il neonato nel ‘presepe’ di Massi Incisi di Yazilikaya!
Andiamo con ordine...
Ordine dai nomi degli dèi
digir, dingir
god, deity; determinative for divine beings (di, ‘decision’, + gar, ‘to deliver’ –meglio: di, dio, gir, ‘fuoco, luce, g, andare, via, -ir’ e di, dio, in, entra, gir, fuoco andare; il dio può andare senza entrare ad indeizzare, digir, e può andare dentro nell’animizzato per portare il suo me, la sua parola).
(John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 43)
Non consapevole che ‘di’ è divinità oltreché ‘decisione’, com’è ovvio invece, fuori dai giri, espone il ‘timor di dio’, ni…dirig, nascosto dal ni…digir, emergente solo attraverso la lettura circolare del zumero, eme gir.
Oltre a ciò, lo studio di tu15 ha fatto emergere nella città di Nibru il dio Vento in quello che noi riconosciamo col pronome italiano-latino tu. L’antico sacerdote dava del tu al dio Vento, biblico Spirito. Inoltre, si indeizzava col ME di Dio di Me.ri.ba, ‘anima (ba) percorso (ri) della parola creativa (me)’. Tutto ciò nel lemma:
tu15…dirig (cf. ni2…dirig)
(John Alan Halloran, op. cit.: 278)
Noi possiamo sperare nel passaggio di pace cercandolo oltre le combinazioni casuali.
Io ho trovato l’ordine nelle lingue dopo aver esplorato i nomi degli dèi.
Ho fatto il cammino inverso percorso dai linguisti, che hanno esplorato le parole comuni, le hanno confrontate con quelle antiche, trascurando i nomi degli dèi, che in età moderna sono diventati inesistenti (dunque, i primi che tradussero dal cuneiforme sumero i grafi astrusi ritennero di poter togliere gli dèi, inesistenti), omisero di riconoscere l’archetipo antico –DA DUE UNO– e non compresero il me.lam.mu, ‘lampo creativo divino che fa essere il me, parola creativa divina, ed il mu’ nell’entità terrestre animando pietre, piante, animali ed umani.
Nibiru
Riferisco l’analisi approfondita di Gabrjel, tutta volta a smascherare una ‘bufala’ fondata su di un sigillo sumero col nome di Nibiru dato al ‘pianeta’ Plutone.
L’autore dell’analisi trascura completamente la somiglianza del nome Nibiru col nome sumero Nibru dell’accado Nippur, la città sacra intermedia tra kalam, terra di Zumer, e Akkad.
Nibruki
the city of Nippur (Akkadian neberu, ‘crossing, ford; ferry(boat)).
(John Alan Halloran, op. cit.: 197)
In prima battuta si noterà l’esposizione di neberu per accado, pari ad un ipotetico originario Nibiru, con la confusione dell’accado Nippur proposto come sumero.
Tuttavia, mi propongo di riferirvi l’analisi sillabica esatta di Nibiru, una volta chiarito che la città sacra di entrambi i popoli era il riferimento di partenza e di arrivo di ogni nome con tutto fuori dallo spazio e dal tempo.
Carlo Forin