La giuria di EveryOne Group, composta da difensori dei diritti umani, artisti e scrittori civili, ha deciso di assegnare il “Premio Makwan 2015 per i diritti umani” a Isoke Aikpitanyi e Claudio Magnabosco
Genova – «I due attivisti e promotori culturali», spiega nella motivazione la giuria, «sono fra le poche voci che si innalzano con forza per tutelare le vittime di tratta e combattere le moderne schiavitù».
Isoke Aikpitanyi è nata a Benin City, in Nigeria, nel 1979 ed è giunta in Italia nel 2000. È autrice di libri che presentano al pubblico la piaga della tratta, di ragazze africane in Italia e nell’Unione europea, fra cui Le ragazze di Benin City, 500 storie vere. La tratta delle ragazze africane in Italia e la raccolta di poesie civili Spada, sangue, pane e seme. L'opera di Isoke e il suo esempio impediscono che l’orrore della tratta si svolga nell’indifferenza delle istituzioni e dell’opinione pubblica.
Claudio Magnabosco, 63 anni, è il marito di Isoke. Ha creato nel 2000 la prima rete contro le nuove schiavitù formata da attivisti ed ex clienti di prostitute in Italia. Il suo impegno a difesa delle donne prigioniere del mercato sessuale ottiene risultati sempre più importanti, tenendo desta l’attenzione delle istituzioni, delle autorità e dei media sul fenomeno criminale della tratta.
A Isoke Aikpitanyi e Claudio Magnabosco è assegnato il premio “Makwan”, per sottolineare agli occhi del mondo l’enorme importanza della loro opera, che impedisce alla cultura e alla civiltà del nostro tempo di voltare la faccia di fronte a una delle più gravi violazioni dei diritti fondamentali e della dignità di alcuni fra gli esseri umani più vulnerabili.
EveryOne Group
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