Sabato , 16 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > In tutta libertà
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Gianfranco Cercone. “Mon roi” di Maïwenn: un film “androfobo”?
09 Dicembre 2015
 

Come esistono film misogini, esistono film “androfobi”.

La caratteristica di questi due tipi di film non è tanto quella di presentare personaggi femminili o maschili negativi; ma di “disumanizzarli”, di farli agire per una malvagità o per una pericolosa follia, aprioristiche, quasi incomprensibili, nei quali l’autore non sa o non vuole immedesimarsi. Mentre è loro contrapposto un partner, a seconda dei casi maschile o femminile, equilibrato, “sano”, di cui siamo messi in grado di condividere le emozioni e le ragioni.

A prima vista – ma, lo anticipo subito, è un’apparenza ingannevole – Mon roi, della regista francese Maïwenn, rientrerebbe tra i film “androfobi”.

Si racconta della passione amorosa che unisce per molti anni una donna – di professione fa l’avvocato – e un uomo – un ristoratore. Una passione reciproca, ardente, che però, dopo una fase di esaltazione e di euforia, trascina entrambi gli amanti nell’infelicità e nella disperazione.

La ragione, sempre a prima vista, è che se la donna si dimostra seria e fedele, l’uomo si rivela immaturo, bugiardo e infedele.

Ora, se la contrapposizione tra i due personaggi fosse così netta, percepiremmo uno schema, una faziosità. Ne ricaveremmo un senso di irrealtà.

Del resto, si potrebbe facilmente obiettare: se la donna è davvero matura e responsabile, perché non ha la forza di interrompere un legame con un uomo tanto inaffidabile, e accetta di aver un figlio con lui? E continua a incontrarlo e ad amarlo anche dopo aver ottenuto il divorzio?

Ma è proprio la domanda che ci immette nel cuore del film, nel sentimento dominante in entrambi i personaggi. Il loro legame è, per tutti e due, così totalizzante, esclusivo, e dunque così opprimente, che l’uomo per difendersene, si trova un secondo appartamento in cui rifugiarsi e occasionalmente ricevere altre amanti; e la donna, per contro, pur di non perderlo, sopporta le sue defezioni, le sue offese e i suoi tradimenti; che l’uomo, di conseguenza, moltiplica.

La loro relazione si configura in effetti come una spirale distruttiva, che trascina entrambi verso una specie di perdizione, nel corso di una storia fluviale, tumultuosa, fatta di apparenti guarigioni e ricadute (e dunque, alla lunga, giocoforza, ripetitiva).

Sarà una frattura al ginocchio che costringerà la donna alla separazione, e le consentirà di ritrovare se stessa.

È certo il personaggio femminile nel film il più accuratamente indagato (grazie anche a chi lo interpreta, Emmanuelle Bercot, Palma d’Oro come miglior attrice al festival di Cannes, che riesce a trasmetterci a momenti emozioni anche quasi impercettibili del personaggio).

Ma, a differenza che nei film “androfobi”, il suo partner maschile, interpretato da Vincent Cassell, non è un “mostro”, ma incarna l’aspetto complementare del suo stesso squilibrio psicologico.

 

Gianfranco Cercone

(da Notizie Radicali, 7 dicembre 2015)


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy