O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio.
Dammi una fede retta, speranza certa,
carità perfetta e umiltà profonda.
Dammi, Signore, senno e discernimento
per compiere la tua vera e santa volontà.
San Francesco (preghiera davanti al Crocefisso)
Abbiamo scavato nel buio con la forza di Gesh.bu, ‘Albero. Buono’.
Gesh.ub, ‘Albero. Cielo’, ci ha condotto dentro uruburu e Giovanni Semerano ci ha orientato.
La jihad ci ha portato a ad, bocca.
La bocca, os latina, us sumera, vel bucca, di etimologia incerta per lo Zingarelli’98, rivela chiaro sum. ‘bu.ka’, ‘anima. buona/conoscenza’. La comprova viene in eme gir, ‘giro (del) me’: ka…ba, to open the mouth; to speak, talk; to converse; used when speaking to social inferiors – to belittle (cf. gu3…sum) ('mouth' + 'to give').
Il lemma è comprovato –in bu x ba-:
ka-ba-bu-um
cf. ga-ba-bu-um [shield, scudo].1
La comprova sta nel veneto bacàr, fiatare –che comprova ba-ka– e nel senso dello scudo nel non far uso della bocca, bucca, bu.ka.
Kakkab è ‘stella’ re.
Kakkab bir, the Vermilion star, Marte (Richard Hinkley Allen, Star names, New York, Dover, 1963) e kakkab dabu, Venere? sono la stella Antares, fonte di bakka(r). Kak è pari a gag, piolo. Piolo di una scala alle stelle, bir, pezzi. Bir9 [NE da leggere EN, Signore], to blaze, flame up, incendiare.
O alto Dio, illumina le tenebre del cuore mio in questa fine dell’anno liturgico per aprire lo spazio alla regalità della Trinità capace di toglierci dalla bocca di Antasubba-Babusatan.
Carlo Forin
1 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 131.