Informazione o pubblicità? Dove inizia l'una finisce l'altra? In Italia, l'interpretazione della direttiva 2001/83/CE, relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, ha finito per non fare rispettare un diritto inviolabile come quello all'accesso all'informazione. Di conseguenza, i cittadini italiani non possono accedere ad alcun tipo di informazione che riguarda la propria salute e benessere fisico.
Per questo, insieme ai deputati Cinzia Dato e Sandro Gozi, ho preparato una proposta di legge - Pubblicità e informazione dei medicinali e ambito di applicazione- per cambiare l'articolo 113 del Titolo VIII del DL 219/2006 (attuazione della direttiva 2001/83/CE) che a causa di una interpretazione restrittiva, proibisce qualsiasi forma di informazione a scopo promozionale per i farmaci che richiedono prescrizione medica, non facendo tuttavia alcun riferimento all'informazione intesa come comunicazione di pubblica utilità, di maggiori conoscenze, nozioni e notizie che potrebbero rivelarsi utili e vitali per la salvaguardia della salute dei pazienti.
L'articolo 113 viene modificato, reinterpretando la direttiva europea 83/2001 in un'ottica che salvaguardia il diritto dei cittadini all'informazione. Si potrà così accedere alle più accurate informazioni sui farmaci che richiedono prescrizione medica, informazioni che le case farmaceutiche provvederanno a fornire in maniera accurata e scientifica.
Per evitare che l'attuale interpretazione della direttiva faccia danno ovunque, ho inviato ai ministri della Sanità dei 25 Paesi membri dell'Ue, più ai due ministri di Romania e Bulgaria (che a breve entreranno nell'Unione), una lettera in cui spiego il contenuto di questo testo e li invito a prendere le misure adatte per cambiare le leggi europee e liberalizzare l'informazione in tutti i Paesi membri.
Donatelli Poretti
Qui il testo della proposta di legge
Qui il testo della lettera inviata ai ministri europei tradotto in italiano