Malvina Reynolds, una cantautrice americana, di qualche decennio fa, è diventata famosa per la canzone “Little Boxes” (‘scatolette’, che è anche la sigla del telefim Weeds), che fa così:
scatolette, tenute assieme con la colla
scatolette, scatolette
scatolette, tutte uguali
ce n'è una verde ed una rosa
ed una blu ed una gialla
e sono tutte tenute assieme con la colla
e sono tutte uguali
tutta la gente nelle case
sono andati tutti all'università
e li mettono tutti in scatolette
scatolette, tutte uguali
e ci sono i dottori e gli avvocati
e i direttori esecutivi
e sono tutti tenuti assieme con la colla
e sono tutti uguali
e giocano tutti nel loro corso di golf
e bevono i loro martini dry
e hanno tutti bei bambini
ed i bambini vanno a scuola
ed i bambini vanno al campo estivo
e poi vanno all'università
e finiscono in scatolette
e sono tutti uguali
ed i ragazzi cominciano a fare affari
e si sposano e fanno una famiglia
e finiscono in scatolette
in scatolette, tutte uguali
ce n´è una verde ed una rosa
ed una blu ed una gialla
e sono tutte tenute assieme con la colla
e sono tutte uguali
La Reynolds si riferiva a qualche suburb della classe media americana (quella, che compare ad esempio nel telefilm Desperate Housewives - Casalinghe Disperate) ma l'immagine funziona anche per Espoo. Espoo è la seconda città più grande della Finlandia. Una città? beh forse. Espoo è una massa indistinta di scatolette, distribuite attorno ai collegamenti stradali che, tutte le mattine, portano centinaia di ricchi manager seduti nei loro SUV, nei loro uffici di vetro ed acciaio di Helsinki. Se ad Helsinki c'è un po' di smog è principalmente colpa degli abitanti di Espoo e dei loro SUV.
Espoo non ha un centro, vabbè c'è Tapiola, la città giardino. Negli anni '50 alcuni architetti finlandesi avevano progettato di costruire una città nei boschi, autosufficiente, ecologica, immersa nel verde, a debita distanza dagli orrori del centro di Helsinki e di dedicarla a Tapio, una specie di divinità silvestre del Kalevala. Tapiola oggi ospita ancora una buona parte della popolazione di Espoo, nelle loro scatolette bianche. Ultimamente ci hanno anche aperto un museo di arte contemporanea e ogni anno ci tengono l'Espoo film festival. A me ricorda un po' la Piastra, il primo mostro di cemento apparso in Valtellina, a Sondrio, negli anni 70. Qualche settimana fa, dopo una diatriba durata anni, il comune di Espoo ha deciso di estendere la metropolitana di Helsinki fino a loro. È stata una decisione soffertissima, la metropolitana infatti porta con se persone che non si possono permettere il SUV, pendolari poveri, magari addirittura immigrati.
Inoltre la metropolitana ribadisce un aspetto importantissimo di Espoo:
Espoo non ha e non è un centro, è soltanto una propaggine senza qualità di Helsinki. Die Stadt ohne Eigenschaften.
Giacomo Bottà
(7 – continua)