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TellusFolio > Bottega letteraria > Prodotti e confezioni [08-20] | | | | | | Vetrina/ Federica Bonzi. Su una panchina al sole | | 13 Novembre 2015
Vorrei incontrare
Madama Godot
l’ho chiamata
nessuna risposta
in questi anni
Non arriva mai
se la desideri
per fuggire
futuro e timori
un vezzo di famiglia
Dovrebbe sbucare
improvvisa e dolce
senza farmi paura
un passo svelto
a condurmi
Mi offrirebbe
una sigaretta
con il viso nascosto
nel suo cappotto
diventerei aria
Su una panchina
al sole
Federica Bonzi
Nel gergo della mala, madama è chi non si vorrebbe mai incontrare come polizia o altri incomodi, qui invece la si invoca come quel Godot di S. Beckett che assumeva nel lettore simbolo messianico di liberazione, e Vladimire ed Estragone tra una gag e l'altra aspetteranno invano. La morte come liberazione dal dolore della vita senza senso, una morte che ti rapisce nella notte in un amplesso fatale: non più dolore del non senso, non fiamme laceranti di quello fisico ma un trapasso dolce dopo tanto soffrire l'insensità d'esser nati, il vero peccato capitale... Anch'io desidererei tale rapimento, unica sorpresa lieta della vita... la sento mia. (Enrico Marco Cipollini) | | Articoli correlati
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