Nell’anno che ricorda l’inizio per l’Italia della Grande Guerra, il Circolo Filatelico e Numismatico Tiranese, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Tirano, propone una mostra fatta di documenti apparentemente minori ma di grande interesse.
Frutto di una ricerca volta a sottolineare assunti non sempre centrali nella grande storia della Prima Guerra Mondiale ma che toccano aspetti della quotidianità di civili e militari, l’esposizione è strutturata per sezioni e propone la propria testimonianza basandosi su cartoline, lettere e documenti d’epoca.
In apertura si ricordano i vari passi che portarono, il 28 luglio 1914, allo scoppio della Grande Guerra fino a giungere al 23 maggio 1915 quando, dopo dieci mesi trascorsi in campo neutrale, l’Italia consegna la dichiarazione di guerra all'Austria.
La prima cannonata contro le opere difensive austriache partita il 24 maggio dal forte Verena sull'altopiano di Asiago, cui seguiranno lunghi anni di tragedie e orrori, mise subito in moto, oltre all'apparato militare, anche la macchina della propaganda, che utilizzò tutti i toni, da quelli più violenti a quelli della satira. Da parte italiana si cercò di motivare soldati e opinione pubblica evocando, contro il secolare nemico, il Risorgimento e la redenzione di Trento e Trieste.
In seguito alla disfatta di Caporetto e all'invasione di una porzione del Veneto da parte delle truppe austro-ungariche e tedesche, la propaganda puntò sull’esigenza di riscatto, al fine di liberare le popolazioni italiane occupate dai “barbari”. Quest'ultimo argomento fu largamente utilizzato per promuovere l'adesione ai prestiti nazionali che periodicamente il Ministero del Tesoro indiceva per coprire gli enormi costi del conflitto.
Le cartoline, considerata la straordinaria efficienza della posta di allora, costituirono fin da subito uno dei principali veicoli di questa guerra di propaganda che per la prima volta apriva un fronte interno alle nazioni non limitato al solo ambito militare, ma diretto con meticolosità e forza anche a stimolare la sensibilità e il senso di appartenenza della cittadinanza.
A seguire il racconto torna alla guerra guerreggiata andando man mano a focalizzarsi sul settore alpino, sull’Alta Valtellina e in particolare sulle retrovie del fronte dello Stelvio. Agli appunti sull’organizzazione territoriale comprovati da documenti originali del Comando di tappa di Bolladore – presidio di collegamento fra Bormio e Tirano – proposti dal socio del Circolo, Leandro Togni, seguono lettere e stralci dalla corrispondenza tra soldati e famiglie, tra militari e popolazione civile, chiudendo l’esposizione con una visione più umana e toccante del conflitto.
In una valutazione contemporanea sulla Grande Guerra e su ciò che ha significato per l’Europa, una riflessione corre d’obbligo a chi ancora oggi è vittima di guerre, come nel caso delle migliaia di profughi dalla Siria, costretti a fuggire dalla propria terra alla ricerca di un luogo di pace.
La mostra “Dietro le linee”, aperta fino al 22 ottobre a Palazzo Foppoli (tutti i giorni: 10:00–12:00 – 15:00–18:00) è parte del progetto “Trincee - attaccati alla vita” che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Tirano insieme ad associazioni e Istituti scolastici e in partnership con il Comune di Rho, ha ideato in occasione delle celebrazioni della Grande Guerra 2014-2018.
Info: Biblioteca Civica “Arcari”
Tel. +39 0342 702572
Comune di Tirano
Assessorato alla Cultura e al Turismo