Sono Francesco Racchetti, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Sondrio.
Come immagino saprete, è in atto una riflessione – per ora assolutamente di nicchia – sul senso della pena (della penalità e delle pene), sulle differenti concezioni della giustizia (retributiva o restaurativa – riparativa) e sulla (conseguente) opportunità di mantenere o abolire il carcere, pensando ed attuando tutta una serie di (possibili) alternative. Sostenitori di questa linea sono, tra gli altri, Zagrebelsky e Gherardo Colombo (cfr. Il perdono responsabile, Ponte alle Grazie).
Sono usciti anche alcuni libri, a mio avviso di grande interesse. Tra gli altri: Abolire il carcere di Manconi, Anastasia, Calderone e Resta, ed. chiare lettere (il più recente) e (interessantissimo!) Recluse: Lo sguardo della differenza femminile sul carcere di Susanna Ronconi e Grazia Zuffa, ed. Ediesse.
Uno dei primi a sollevare, in Italia, questo dibattito è stato Livio Ferrari, a lungo Garante dei detenuti di Rovigo, coestensore del manifesto “No prison”, che anch’io ho sottoscritto, insieme ad altri garanti.
Personalmente condivido totalmente questa prospettiva: teniamo presente che, per anticipare molto sinteticamente una delle considerazioni essenziali, i detenuti veramente pericolosi nelle carceri sono meno del 10% (in Italia vuol dire non più di 5.000) e che tutti gli altri provengono dalla vasta area dell’emarginazione e ad essa fatalmente ritornano.
È per questo motivo che ho invitato l’amico Ferrari a Sondrio per presentare il suo libro, No prison. Ovvero il fallimento del carcere, 2015, Rubbettino Editore. Si terrà il prossimo lunedì 19 ottobre alle ore 17 presso la Biblioteca civica “Pio Rajna”, in Via 4 Novembre, nell’ambito degli incontri organizzati dagli Amici della Biblioteca.
Francesco Racchetti
Garante dei diritti dei detenuti - Comune di Sondrio
Sondrio, Biblioteca civica “Pio Rajna”
Lunedì 19 ottobre, ore 17:00
Livio Ferrari presenterà il suo libro:
No prison. Ovvero il fallimento del carcere
Rubbettino Editore, 2015
Cos’è il carcere, oggi e in Italia? Sono trascorsi 40 anni dall’approvazione della Legge 354, circa 55 dall'inizio della sua gestione, e possiamo affermare senza possibilità di smentita che è fallita su tutti i fronti. I dati di questo fallimento sono davanti agli occhi di tutti coloro che a vario titolo hanno a che vedere con il mondo penitenziario, e lo sono sia sotto l’aspetto punitivo, che rieducativo, nonché di sicurezza. È necessario ripensare completamente le modalità di esecuzione delle condanne, eliminando innanzi tutto dal nostro lessico il termine “pena”, che tanto ricorda la gogna e il suo retaggio culturale e corporale nell’afflizione e sofferenza, ridando dignità agli esseri umani coinvolti, sia ai condannati che agli operatori pubblici e privati. Insomma: l’impianto e le convenzioni che ruotano attorno al mondo della giustizia e della conseguente esecuzione sono da resettare e ricostruire dalla radice.
Livio Ferrari, giornalista e cantautore. Fondatore e direttore dell’Associazione di volontariato Centro Francescano di Ascolto di Rovigo. Fondatore della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia di cui è stato Presidente dal 1998 al 2005. Ha già pubblicato: In carcere, scomodi, Franco Angeli, 2007; Di giustizia e non di vendetta, Edizioni Gruppo Abele, 2010. È stato Garante delle persone private della libertà per il Comune di Rovigo da Ottobre 2008 ad Ottobre 2013.
www.livioferrari.it