Caro Enea,
quando si chiude una porta se ne apre sempre un’altra. Tf dovrà continuare anche per ‘l Gazetin che non muore nello spirito. Io personalmente sono veramente grata a voi del Gazetin per essere stati un momento di aggregazione forte, libero, onesto, di grande respiro sociale ed intellettuale, di vero impegno culturale e politico, rispetto ad una realtà locale talvolta talmente chiusa da creare il rischio del soffocamento delle anime che anelano ad altro. Certo mi dispiace sentire parlare di “ultimo appuntamento”. Eppure non posso credere che ‘l Gazetin non abbia inciso sulla vita, sul pensiero, sul modo di essere della gente della Valtellina. Sono invece certa che il seme sia stato gettato e che i frutti si possano vedere sin da ora. Bella l’idea della figlia di Alfredo della tesi di laurea sulla “storia dell’editoria”, che immagino includerebbe anche ‘l Gazetin. Mi viene addirittura in mente un bel dialogo tra Charlie Hebdo e ‘l Gazetin.
Se fossi in te donerei tutti i numeri del Gazetin alla Biblioteca di Morbegno affinché resti traccia per sempre del discorso del giornale, ed anche alla Biblioteca di Milano, e aggiungerei alla Biblioteca nazionale, se possibile.
Le scuole di giornalismo potrebbero imparare molto dalla vostra esperienza perché avete saputo coniugare le istanze locali con le tensioni nazionali e le prospettive internazionali. Il giornale ha ospitato un lungo dibattito che è ancora estremamente pungente sul valore della critica sociale e dell’educazione della popolazione. Si è inserito nella migliore corrente liberale dando voce ai fatti nascosti e, facendoli parlare, ha rivelato i meandri della comunicazione umana, groviglio di attese e problemi, aspettative e disfatte.
Bisogna essere soddisfatti ed orgogliosi per essere usciti dalla mischia ed aver avuto il coraggio di parlare. ‘l Gazetin è stato una buona pratica di cittadinanza attiva che ha insegnato a voltare pagina e a guardare con fiducia al futuro. Insomma ‘l Gazetin permetteva di vedere una alternativa al torpore sociale e dava quella carica interiore di cui non solo gli idealisti e gli utopisti hanno bisogno. Nel rispetto dell’altro, delle istituzioni, della persona umana, ‘l Gazetin ha raccolto le preoccupazioni di chi fa parte di questa società tanto problematica, tanto bisognosa di ascolto e di accoglienza.
Grazie per esserci stati e auguri per il nuovo corso sul web!
Per Tellusfolio c’è una sottoscrizione che si può fare?
Un abbraccio
Sandra Chistolini
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Grazie a te, cara Sandra, per questo tuo importante contributo, che ritengo possa risultare utile estendere al pubblico più attento di Tf. La Biblioteca di Morbegno credo abbia già le sue belle annate rilegate dato che recentemente, appunto in vista della chiusura, ci ha richiesto qualche numero arretrato che le era andato perso. Così come forse anche altre biblioteche in provincia, che sono rimaste abbonate in tutti questi anni. Quanto alla Biblioteca nazionale di Firenze, poi, la tua idea è assai carina e t'assicuro che la prenderemo attentamente in considerazione. Va ponderata perché, da un lato, trattasi di un 'investimento' di non poco conto e, d'altronde, dovremmo anche riuscire a trovare un qualche bravo 'artigiano' capace di imprimere testata e numerazione delle annate sui circa 12 volumi che risulteranno ad opera conclusa.
Per Tellusfolio c’è una sottoscrizione che si può fare? La questione ci è già stata posta anche da altre/i in queste settimane successive all'uscita dell'ultimo numero del Gazetin. E certo che sì!, vien d'acchito di rispondere. Ma, anche qui, da una parte necessitiamo di introdurre qualche adeguamento tecnologico in grado di semplificare la procedura, e in questo come noto dipendiamo totalmente da terzi; dall'altra non è facile come il dirselo – specie per chi non abbia indole e attitudine commerciali – organizzare un processo con le minime garanzie di trasparenza e serietà che pure si rendono indispensabili. L'occasione che ci dai di parlarne pubblicamente, forse può indicarci una strada per trovare e adottare una scelta condivisa. Risulta ragionevole, per cominciare, una quota annuale di 30 euro, sempre in forma di liberalità e quindi senza condizionare accesso e fruibilità del giornale al pagamento di un corrispettivo? Detta quota da intendersi quale contributo alla gestione del sito e magari, per esempio a partire dal 2016 e aprendone la sottoscrizione già da questo scorcio del 2015, con diritto a ricevere il prodotto editoriale 'corrente' di Labos (in questo caso, dunque, il primo volume della nuova collana Conosci Morbegno, Piazza San Rocco di F. Lazzari)?
Aspettiamo le vostre considerazioni o le vostre proposte, anche radicalmente diverse. Chi, ritenendola adeguata e per dimostrarla praticabile, volesse però intanto prendere al volo l'indicazione qui sopra data può da subito sperimentarla inviando il contributo con le consuete modalità. Gli estremi per il versamento sono ancora indicati all'Home Page della rivista, causale: «Abbonamento Tf» e con questo s'intenderà quanto sopra enunciato, per l'annualità 2016.
A presto, allora!
Enea Sansi