Penso che la Relazione annuale presentata in questi giorni al Parlamento dal Dipartimento Politiche Antidroga dimostri, per l'ennesima volta, che un'applicazione indiscriminata del regime proibizionista costituisce un incentivo formidabile allo sviluppo del mercato criminale, che infatti continua a espandersi in maniera dilagante.
La proposta di legge per la legalizzazione della cannabis, il cui consumo, non malgrado, ma grazie alla proibizione cresce costantemente, soprattutto tra i più giovani, rappresenta una risposta intelligente e pragmatica a quello che la Direzione Nazionale Antimafia qualche mese fa ebbe a definire 'il totale fallimento dell'azione repressiva'.
Dodici milioni e mezzo di italiani hanno usato la cannabis almeno una volta nella vita e oltre tre milioni e mezzo nell'ultimo anno.
La legalizzazione non è una resa, ma è l'unica seria strategia di controllo e di contenimento di un fenomeno del tutto sfuggito di mano, oltre che un modo per ridurre il costo delle politiche di repressione, che secondo la Relazione supera i 2 miliardi di euro, e per recuperare in termini di gettito fiscale una buona parte degli oltre 7 miliardi di euro che, in base stime attendibili, costituiscono oggi il fatturato del mercato di hashish e marijuana.
Risorse utilissime per la riduzione delle tasse.
Benedetto Della Vedova