Elena Merendelli nasce e vive ad Anghiari; fin da piccola dimostra una forte passione per tutte le forme d’arte in particolar modo egizia, etrusca, bizantina. Frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Firenze e apre un laboratorio ad Anghiari nella bella piazza del paese dove crea sculture e pitture. Di particolare rilievo, le sculture di terracotta e i dipinti su tavole antiche. Restituisce a nuova vita pezzi perduti della storia; quando la incontrai la prima volta colsi con ammirazione il restauro di una cornice ornata di minuscole scagliette d’oro. Progetta anche con eventuali committenti trompe-l'oeil e pittura su ogni tipo di materiale. Ricorda sempre con gratitudine ed amicizia Vittorio Angelo Polverini che considera suo mentore.
È un mondo prevalentemente legato alla terra d’Anghiari e ai suoi colori quello artistico di Elena Merendelli e soprattutto espressione del multiforme mondo femminile. Come il volto dell’artista che si apre ad un solare sorriso sugli occhi verdi per astrarsi improvvisamente attraversato da melanconia e pensieri e nostalgia, allo stesso modo le sue creature prendono forma da un magma sempre variante di luminosità e tristezza, di vivacità e ripiegamento. Ammiro le sculture della Merendelli e mi sovviene il sentire profondo della terra che feconda e che Elena colora di ocra rossa. Preghiera a più voci che sale dalla terra all’uomo è l’armonia che avverto dalle uova-nido di Elena che si schiudono alla circolarità della vita. È dal nido che muovono le donne, qualche volta pronte a partire (una in particolare sembra in procinto di uscire dalla sua casa) e a tornare non appena trovata la chiave del cuore come vediamo dal busto forato da una serratura che attende di ritrovare se stessa e aprire l’anima, i sentimenti, raccogliere anche la propria sconfitta per essere di nuovo aperta al mondo e agli altri. Donne anche imprigionate da un’imbracatura di ferro, pronte a spiccare il volo con ali di ferro e stupende finestre dalle quale s’affacciano, s’appoggiano, guardano melanconiche la luna e sciolgono i rossi capelli come cornici che schiudono i battenti a guardare laggiù dove all'alba le cornici dei monti sembrano mare, terra, cielo e ombra di luna.
Patrizia Garofalo
Alcune mostre di Elena Merendelli: “Con+Dominio” Mostra Collettiva, Via Cesalpino, Arezzo 2006; “Operina”, Palazzo Vincenzi Chianini, Arezzo, 2007; “Germinazioni”, Palazzo Vincenzi Chianini, Arezzo, 2008; Artes “dall’artigianato all’arte”, Casa di Piero della Francesca, Sansepolcro (Ar), 2012; “I mestieri dell’arte”, Castello Conti Guidi, Poppi (Ar), 2013; L'Aurora “Non si nasce donne, si diventa” Circolo Aurora, Arezzo, 2013; “Il linguaggio della terra”, Sala degli Ammassi, Citerna (Pg), 2013; “I mestieri dell'arte”, Maec, Cortona, 2014; “Segni, sogni, forme”, Museo statale Palazzo Taglieschi, Anghiari (Ar), 2014; “Ti lascio il posto” installazione collettiva, Anghiari, 2014; “ArTavola” Mostra Collettiva, Tavarnelle di Anghiari, marzo 2015; “I Mestieri dell’arte”, Ex Mattatoio, Anghiari, aprile 2015.