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Salvatore Ambrosi, PD Sondrio: L'estiva lezione di turismo di Salvini
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L'albergatore bormino con un suo ospite (foto 'Famiglia Cristiana', primavera 2015) 
28 Agosto 2015
 

Il “tourantirifugiati” di Matteo Salvini ha finalmente fatto tappa anche da noi; nella sua uscita a Bormio il Nostro ha ribadito tutte le sue ormai note proposte per risolvere il problema dei profughi che in misura sempre maggiore stanno arrivando in Italia e oramai non più solo via mare.

Alle esternazioni razziste e populiste, cui siamo ormai abituati, stavolta ha aggiunto una lezione di marketing turistico (e questo già ci sembra singolare) oltre ad una pesante e pericolosa richiesta: la chiusura di un albergo che sta ospitando una sessantina di immigrati perché ciò recherebbe danni importanti al turismo della zona! Ci chiediamo con quale diritto possa avanzare una tale richiesta, insinuando che l’albergatore voglia lucrare sul “business dell’immigrazione” solo perché non sarebbe in grado di campare con il turismo “normale”.

Certamente soffiare sul fuoco è uno sport nel quale la Lega e Salvini si sanno distinguere molto bene e se questo serve per esasperare il comportamento di chi già per sua natura vede nel problema dell’immigrazione un pericolo per sé e per il proprio territorio ben venga per lui alimentare e alzare il livello della polemica. Nessuno vuole minimizzare la gravità e le difficoltà della situazione ma certamente non riteniamo sia con i proclami razzisti e con la teoria del respingimento che si può pensare di risolvere il problema. Può darsi che Salvini e con lui tutti i suoi sodali siano convinti che le loro proposte possano pagare elettoralmente ma poiché pensiamo che le elezioni siano ancora piuttosto lontane, riteniamo invece che sia il caso ed il momento di pensare a risolvere il problema in modo molto più umano o almeno razionale se umani non si sa essere.

Il coinvolgimento dell’Europa si sta sempre più concretizzando visto che oramai il fenomeno non interessa più solo l’Italia e non ci pare che l’Europa sia sulla linea di Salvini e c.

Bene ha fatto il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a ribadire la volontà di affrontare il problema nei termini dell’accoglienza e del trattamento umanitario dei profughi, anche se ciò potrebbe comportare la perdita di qualche voto; non è il momento di pensare a tornaconti elettorali quando di mezzo c’è la vita di migliaia di bambini, donne e uomini che stanno fuggendo da situazioni drammatiche di guerra, ingiustizie, miseria e fame.

Di fronte a questi scenari Salvini chiede di chiudere un albergo perché ospitando qualche decina di profughi rovina il decoro di un territorio! Ci verrebbe da dire: “Ma ci faccia il piacere!!” C’è poi da essere commossi nel sentire come si atteggi a difendere i soldi e i figli degli “Italiani”, chi fino all’altro ieri sottolineava di essere padano prima che italiano. L’invito sberleffo di Salvini è che chi vuol essere disponibile versoi rifugiati (cioè non razzista, perché di questo si tratta) può ospitare a casa sua i profughi. Il contro invito reale che gli si può fare è che vada lui in Libia, magari con le sue fedelissime camicie verdi, ed in prima persona organizzi quei campi di smistamento profughi che con tanta leggerezza, almeno al momento, propone come soluzione per impedire gli sbarchi in Italia. Ma poi dovrebbe spostarsi in Siria, in Iraq, in Turchia e ovunque è presente la cosiddetta invasione.

I pericolosi discorsi da bar che la Lega diffonde con il solo fine di esasperare gli animi trovano risposta molto seria, garbata e civile nelle parole e nel comportamento dell’albergatore che sta ospitando i 70 profughi a Bormio e che assieme a tanti volontari li sta aiutando ad integrarsi in una realtà alquanto diversa da quella da cui provengono.

 

Salvatore Ambrosi

Segretario prov. PD


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