«L’Italia è vittima di un’invasione. No, non degli immigrati: delle scarpe aperte senza tacco. Un’autentica sciagura estetica. Siamo ormai circondati da sandali alla francescana (i più grandi anticoncezionali mai concepiti), infradito, havaianas (sempre infradito, però chiamarle così fa più figo) e ciabatte vieppiù indecenti. (…) il piede è una parte intima e le infradito possono permettersele 5 donne su 100, perché serve un piede magro e curato, che non “spanci” quando cammina e si poggia a terra. Una rarità come la manna dal cielo (…)» Andrea Scanzi, il Fatto Quotidiano, 10 agosto 2015.
Lo so che sono in ritardo nel prendere nota di questo pezzo di grande giornalismo d’indagine, fiero e coraggioso e indipendente, e chiedo venia.
Come ho già detto in passato, io non sono abilitata a diagnosticare disordini cognitivi o di personalità in altri esseri umani per quanto ne sospetti la presenza, perciò mi limiterò ad effettuare alcune osservazioni e ad esprimere opinioni ad esse correlate:
1) L’autore del brano riportato sopra sembra stranamente convinto che, uscendo di casa, ogni donna abbia il dovere di fargli avere un’erezione (sessismo).
2) Generalizza questo convincimento all’intera umanità di sesso maschile (ego ipertrofico e maschilismo) dichiarando che i sandali alla francescana inibirebbero il coito e quindi la riproduzione.
3) Ha sessualizzato e oggettificato a tal punto il corpo femminile da identificare i piedi come “una parte intima” (ossessione).
4) Ritiene di essere un maestro d’estetica e come tale legittimato a decidere a quante e quali donne dev’essere permesso indossare infradito (valutazione sperequata delle proprie capacità, arroganza, assenza di senso del limite, desiderio di dominio e controllo).
Io ho il sospetto che quando si guarda allo specchio costui non veda se stesso, ma un mix fra Petronius Arbiter e Sean O’Pry. Messaggio per chi gli vuole bene: ditegli la verità.
Maria G. Di Rienzo
(da Lunanuvola's Blog, 15 agosto 2015)