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Donatella Dini. “Il Cancello” di Mario Lucchini
15 Agosto 2015
 

Mario Lucchini

Il Cancello

Robin Edizioni, E-book EPUB, € 4,99

 

Ci sono romanzi che sembrano frutto di una vena creatrice impetuosa, tale è l’incalzare degli avvenimenti che raccontano, la felice concatenazione degli eventi, lo spostarsi della narrazione tra eventi lontani ed altri prossimi o perfino vicini a noi. I personaggi si delineano netti, quasi si contendono lo spazio che l’autore dedica loro, le immagini si affollano davanti allo sguardo del lettore, che si trova portato, direi trascinato in un mondo parallelo che qualcuno ha creato per lui, e che lo cattura pagina dopo pagina, fino alla conclusione.

Eppure se non ci si ferma alla prima impressione, ci si rende subito conto che quei personaggi sono stati per anni sopiti, addormentati nella coscienza dello scrittore, e hanno atteso con pazienza, nel corso di una lunga, lunghissima riflessione di chi li ha creati, che non riguarda una storia da raccontare, pur originale e bella, , ma tutto un modo di vedere la vita, fino a che non reclamano corpo e voce, s’impongono quasi per farsi avanti, e nascono compiuti e perfetti.

Tutti loro hanno in questo libro la loro ragione d’essere, e nulla è lasciato al caso. Così che il romanzo, nella sua ricchezza, sfugge a qualsiasi definizione, poiché definire significa in qualche modo delimitare, ed il protagonista è incuriosito da quanto è circoscritto, delimitato, ma è uno che non si ferma, pur esitando, essendo e attratto da qualcosa che insieme lo respinge.

Come il protagonista, l’autore si muove libero da vincoli e costrizioni e non vuole certamente scrivere un romanzo di genere.

È senz’altro un romanzo sulla guerra, quello che è nella sua brutalità e quello che lascia dietro di sé come vuoto, amarezza, rimpianti e non solo, ma non è semplicemente un romanzo che parla della guerra.

È anche un romanzo di formazione, di ricerca di sé attraverso prove a volte crudeli, che richiedono coraggio, perché sempre la sete di conoscenza e verità non sfugge a un prezzo di dolore, o quanto meno di perdita dell’innocenza.

Lorenzo Manusardi, il protagonista, non valica semplicemente un cancello che in genere è chiuso: va incontro al suo destino, un destino che è collegato ad avvenimenti che la sua giovinezza gli fa apparire remoti, e sono solo di ieri. Solo rimettendo insieme i pezzi di un puzzle incredibile e doloroso, solo affrontando a viso aperto la faccia oscura della realtà, aiutato in questo da un’amica generosa e vera, che lo affiancherà in quest’avventura che lo riguarda molto più da vicino di quanto potesse sospettare, Lorenzo scoprirà la sua vera identità, misurandosi con grandi dolori, con un’umanità dolente che porta le tracce di ferite insanabili, ma anche con disperati che alla speranza non hanno saputo rinunciare: riconoscerà l’amore, tortuoso e portatore anch’esso di ferite, eppure ineluttabile e anch’esso col segno della speranza...

Sarebbe tradire l’autore e i lettori raccontando di più di una vicenda che ha momenti di nostalgia, ma anche altri molto duri per l’aspro realismo dei fatti raccontati, e altri ancora che parlano di un sogno bello e utopistico, destinato a scontrarsi con una realtà che alla fine cinge d’assedio proprio chi vorrebbe sfuggirla. La vita bussa ai cancelli, trascina tutti talvolta loro malgrado a vivere svegliandoli dal sogno, e forse è meglio così perché anche le vite sospese debbono misurarsi col tempo umano che scorre, inesorabile.

Una menzione particolare merita il personaggio di Padre Felice, bellissima figura di filosofo e di uomo, un professore e un religioso che tutti avremmo voluto incontrare.

Il cancello è un romanzo scritto da un uomo maturo con la forza e la freschezza di un ragazzo. Apra pure il lettore quel cancello che si apre su un parco misterioso: non resterà deluso.

 

Donatella Dini

 

 

Mario Lucchini è nato a Milano il 5 agosto 1940. Laureato in Filosofia e specializzato in Psicologia. È sposato con Donatella Cacciapuoti, figlia del noto ceramista Guido. Insegnate per trent'anni, dopo aver lasciato l'insegnamento ha lavorato come direttore di ricerca qualitativa presso l'istituto GFK Eurisko di Milano. Attualmente in pensione, si dedica alla letteratura e alla scrittura. Abita a Varallo Pombia.

Il Cancello è la sua quarta opera. Al figlio Stefano ha dedicato quest'opera «perché la memoria non si estingua mai». Ha pubblicato Il dito di Cattelan (Caosfera, 2012), Eravamo solo ragazzi (Zonacontemporanea, 2013), Il cielo sopra Varallo (Zonacontemporanea, 2014).


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