L’aria della piazza italiana, quella che non si respira più da anni, con gli schiamazzi, i motorini in salita e le campane sopra le teste a passeggio, è tornata con ElbaBook, il primo festival isolano dell’editoria indipendente, che è stato capace di ripopolare il borgo di Rio Elba. Saranno state le 24 case editrici sparpagliate per tutto il paese, i 23 relatori accolti tra autori e critici, i concerti jazz illuminati di viola davanti al duomo, o il dispiegamento per i vicoli dei produttori enogastronomici che hanno fatto assaggiare il frutto del loro lavoro, non è dato saperlo; di certo la cittadina si è risvegliata dal torpore estivo, si è divertita e ha conosciuto svariati autori di spessore con le loro pagine al seguito, grazie all’impegno e allo stile che Meme Publishers, il piccolo ma agguerrito editore italo-francese, è stato capace di concretizzare.
Di argomenti clou si è trattato anche ieri, durante la tavola rotonda “Grandi gruppi editoriali e grande distribuzione: misure a tutela dei piccoli editori”. Hanno preso la parola Giulio Milani di Transeuropa, Cristiano Armati di Red Star Press, Dario De Cristofaro di 42 Linee e il librario La Memoria del Mondo di Milano. Ha condotto il confronto Isabella Cazzoli di Nessun Dogma, famigerato per la sua travagliata Storia dell’ateismo. «Prima che venissimo travolti dalla crisi scatenata dalla bolla di speculazione Pde» ha sottolineato Milani – «avevo undici collaboratori alle mie dipendenze. Ed era il periodo in cui facevamo meno ricerca sebbene specializzati in scouting autoriale, perché l’onda commerciale era favorevole. Il nostro proposito è sempre stato quello di insegnare una linea stilistica, mettendo anche a disposizione tempo non remunerato e cercando di aprire alle nuove promesse una strada verso editori più grandi». Non si tratta volontariato, ma di un sistema editoriale nazionale che è franato nel momento in cui è venuta a mancare la figura professionale del curatore di collana, che garantiva un canone dalle accademie e dai salotti. E ha prevalso il business man. Qual è allora il libro che deve andare sugli scaffali? «È quello che ha già avuto successo» ha proseguito Milani – «quindi per mezzo di una somiglianza di forma e contenuti. L’omologazione è stata una conseguenza della distribuzione, un vero e proprio editore ombra, che richiede ogni volta lo stesso libro, ovvero che possa avere fortuna; così ha avuto origine un mercato di epigoni».
Ampio è stato il consenso degli ospiti del festival, tra cui gli storici di Mediterranee edizioni, seduti e assorti nella platea di carta riciclata allestita da Comieco. Fiducioso sostenitore dell’evento, il Consorzio Nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi cellulosici ha annunciato il prossimo avvio delle Cartoniadi delle Isole Minori, la gara della raccolta differenziata di carta e cartone che in autunno vedrà scendere in campo 7 isole del bacino mediterraneo, tra cui l’Elba, che si sfideranno per vincere il premio in denaro e il titolo di Campione del riciclo. «L’Elba non è nuova alle Cartoniadi» ha affermato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco – «che abbiamo già organizzato lo scorso anno sull’Isola con ottimi risultati. In questa edizione speciale saranno coinvolte realtà molto diverse tra loro, sebbene condividano una cura particolare per il proprio territorio, considerato patrimonio turistico, ma prima ancora patrimonio culturale ed ambientale».
Le coste sinuose dell’Isola ritornano nel pesce esuberante al centro della copertina di Animali di versi, che è stata la novità più apprezzata dai bimbi allo spazio di Uovo Nero. La direttrice Enza Crivelli l’ha presentata durante la serata al Bastione, una delle cinque affascinanti location: «Fra le illustrazioni e le filastrocche» ha introdotto Enza Crivelli - «si possono incontrare animali curiosi, diversi da come ce li mostrano i comuni stereotipi», messaggio non scontato della casa editrice, specializzata in testi con rinforzi comunicativi per bambini con difficoltà cognitive.
I consorzi Visit Elba e Visit Ferrara hanno riscosso un’affluenza inaspettata, in particolare per chi è venuto in cerca delle primizie locali che hanno avvicinato Toscana ed Emilia-Romagna; primizie non solo cartacee, ottenute dalla qualità infusa in ogni passaggio, sino alla cortesia riservata ai fruitore degli stand. E portavoce se n’è fatto Paolo Ferruzzi della Fondazione Elba che, tramite la commissione cultura, «ha valutato di buon grado il progetto di ElbaBook e ne ha intravisto sia il valore intrinseco, sia il potenziale per un turismo culturale sempre più consapevole». Le famiglie sono state le protagoniste delle ultime ore della manifestazione, tanto da gremire di risate piazza Matteotti. Lo spettacolo di giocoleria dei Metà e Mavà, già invitati il giorno prima a Capoliveri, ha raccolto l’entusiasmo e l’allegria di nonni e nipotini.
Matteo Bianchi
Ufficio stampa Festival Elbabook
www.elbabookfestival.com