Tristia
Non c’è santo che tenga, mio Bertoldo,
presso la Banca, il Mercato e la Finanza,
che sono la Trinità del dio Soldo:
il debitore lasci ogni speranza.
Solone antico legislator dei Greci
tolse ai debitori le catene,
ora la Troika, sorda a grida e preci,
di nuovo stringe ai polsi e alle vene.
Ci han provato a toglierle di dosso
il prode Alessio e la Democrazia,
ma l’uno e l’altra la Troika ha percosso,
sì che li ha ridotti in sua balia.
Invano grida e predica Francesco
contro le rapine del Mercato:
del povero si fa più vuoto il desco,
del ricco il ventre ingordo più allupato.
Pochi ricordan, ch’or non son molt’anni,
che Europa invase, con cavalieri e fanti,
l’Africa intera, con rapine e danni;
ora che quinci arrivano i migranti,
fuggendo e guerre e fame e gravi torti,
chiedendo asilo, miseri e indigenti,
si serrano i confini e strade e porti
e quel ch’è peggior cosa e cuore e menti.
Caro Bertoldo, ti scrivo tristi cose,
e se non fosse che ci sono ancora
uomini e donne oneste e generose,
il mondo manderei alla malora.
gf