Venerdì a Montagna le raffinate armonie di De Aloe-Bodilsen, sabato canzoni popolari ad Ambria con Sara Marini (foto) e jazz “immaginifico” a Sondrio con Tommaso Starace Quartet mentre i Mop Mop con Anthony Joseph hanno fatto ballare tutto l’Auditorium Torelli
Due giorni intensi di musica targati AmbriaJazz, cercando di schivare la pioggia che ha cominciato a fare la sua comparsa in quest'estate torrida. Venerdì sera le condizioni meteo hanno consigliato l'organizzazione di far svolgere i previsti concerti all'interno della chiesa di San Giorgio, anziché sul bellissimo sagrato. Scelta rivelatasi azzeccata, visto l'acquazzone serale e che ha anche favorito la concentrazione del folto pubblico, attentissimo nel seguire i due set. Con fisarmonica e strumenti giocattolo, Alex De Simoni l'ha guidato nel suo “Immaginario”, cartoline musicali tra tango, “svalzer”, cicale e violinisti sommersi, raccontando storie ricche di fantasia ed ironia, molto applaudito sin dal primo brano, “Noir Balera”. Dopo il saluto del presidente della Fondazione Culturale, Luca Muffatti, è stata la volta del duo Melodios. Max De Aloe all'armonica cromatica e alla fisarmonica e Jesper Bodilsen, contrabbassista di Stefano Bollani, hanno eseguito con eleganza e raffinatezza le proprie composizioni, ricche di pathos e coloriture, come in “Sonnambuli che si cercano”, “Far From Heaven” di De Aloe o l'intensa “Napoli” di Bodilsen. Spazio anche ad una pregevole rilettura della classica melodia italiana “Parlami d'amore Mariù” e ad un'“Atea Preghiera” decisamente appropriata al luogo. Il bis, richiesto a gran voce, è stato “Guarda che luna” di Buscaglione. Al termine il pubblico ha potuto visitare anche la suggestiva Chiesa dei Morti, sotto la guida del disponibilissimo parroco Don Tullio. Serata perfettamente riuscita grazie alla collaborazione con la Fondazione Culturale Montagna.
La tradizionale giornata di Ambria ha visto spuntare il sole, ma il concerto si è tenuto ugualmente per scelta all'interno della chiesa medievale di San Gregorio. Qui la voce di Sara Marini e la chitarra di Paolo Ceccarelli hanno trasportato il pubblico in un viaggio nel mondo della canzone popolare, dalla Sardegna alla Grecia, dalla Sicilia al Portogallo, dalla Liguria alla Bulgaria. Un repertorio eseguito con grazia e stile, apprezzatissimo dal pubblico, tra cui il sindaco Aldo Parora, che non ha risparmiato applausi. L'esibizione della cantante umbra di origine sarda è stata intervallata da letture in dialetto valdambrino del cultore della materia Luigi Zani, tra ironia e divertimento e una punta di nostalgia per un piccolo mondo che scompare. Come di consueto l'ospitalissima comunità locale ha preparato una gustosa polentata che ha accompagnato degnamente la giornata di musica in quota, organizzata grazie anche alla collaborazione con l'Associazione Culturale 'l Ghirù.
In serata, la decisione di spostare comunque il concerto all'Auditorium Torelli viste le previsioni meteo, non ha influito sulla partecipazione del pubblico, che ha affollato la struttura coperta, attratto dalla diversità delle due proposte. Tommaso Starace ai sassofoni, accompagnato da Attilio Zanchi (contrabbasso), Michele Di Toro (pianoforte) e Tommaso Bradascio (batteria) ha proposto le proprie composizioni (“Motion in Stilness”, “Compilation”, “Gypsy Girl”) ispirate alle grandi foto in bianco e nero di Gianni Berengo Gardin che venivano proiettate sullo schermo. Un jazz fortemente melodico, ricco di forza ed espressività, quello offerto dal quartetto, con richiami anche alla cultura classica, come “L'Enigma di Verdi” firmato Zanchi ed una libera interpretazione di un concerto in sol maggiore di Ravel, “Adagio assai”.
Il pubblico è stato ugualmente affascinato, nel secondo set, dai suoni completamente diversi dei Mop Mop. Un tappeto ritmico – formato dalla batteria di Andrea Benini, dal basso di Salvatore Lauriola, dalle congas di Danilo Mineo, dal vibrafono di Pasquale Mirra, dal pianoforte e piano elettrico di Alex Trebo – ipnotico e coinvolgente, tra elettronica misurata e suggestioni afrofunk, che sin dalle prime battute spingeva alla partecipazione. Con l'ingresso in scena dello special guest Anthony Joseph, la musica si è spinta su coordinate ancora più “nere” tra i recitati ispirati del cantante, in perfetta sintonia col gruppo. Un sound che contiene richiami a culture differenti, caratterizzato da una ritmica incessante, a tratti tribale, in cui spesso il vibrafono di Mirra si erge a protagonista e che ha trasformato progressivamente l'auditorium in un dancefloor, divertendo ed elettrizzando la platea fino a mezzanotte inoltrata.
La serata è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Sondrio e il CID Circolo Musicale. Ha fatto gli onori di casa, con competenza, l’assessore alla cultura Marina Cotelli.
Stasera il lungo week end si conclude a Bormio (ore 21), con il Collettivo Monkin Piazza del Crocifisso nel quartiere Combo. Una locationdavvero suggestiva, al cospetto delle montagne, condizioni meteo permettendo. Il Collettivoè un nonetto (Dario Trapani, chitarra; Simone Maggi, tromba; Paolo Lopolito, sax alto; Nicolò Ricci, sax tenore; Rudi Manzoli, sax baritono, tenore, soprano; Andrea Baronchelli, trombone; Giovanni Agosti, piano; Marco Rottoli, contrabbasso; Riccardo Chiaberta, batteria) cui si aggiunge la cantante sondriese Marcella Malacrida e omaggerà il genio del grande compositore afroamericano, uno dei pilastri del jazz moderno, elaborando il suo repertorio con orchestrazioni ex novo.
La serata è organizzata in collaborazione con il Comune di Bormio e il Centro di Chirurgia Odontoiatrica Avanzata del dr. Paolo Pianta, grande appassionato di jazz e da anni sostenitore del festival.
Dopo alcuni giorni di pausa, il festival riprende, dal 31 luglio al 2 agosto, in Valdidentro con il trekking musicale in bici “Arteapedali” e si conclude il 9 con il concerto di Rabarbaro Swing alle Terme di Bormio.
Paolo Redaelli
Ufficio stampa AmbriaJazz