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AmbriaJazz in Centrale: invenzioni e r’n’b. Domani in quota e poi a Sondrio 
Applauditissima a Piateda l’esibizione di Drake-Bittova e dei Rad Trads
24 Luglio 2015
   

Ai 1325 metri di Ambria (ore 12) il duo di musica popolare di Sara Marini, in serata ai Giardini di Palazzo Martinengo il Tommaso Starace Quartet il jazz funk dei Mop Mop

 

 

Un'altra bella serata di musica, ieri alla Centrale Enel di Boffetto, affollata e partecipata grazie anche ad una temperatura gradevole nell'afa estiva. Sul palco per primi, dopo il saluto del sindaco Aldo Parora, sono saliti il percussionista afroamericano Hamid Drake e la violinista-cantante ceca Iva Bittova che hanno dato vita ad un dialogo intenso e inventivo tra i rispettivi strumenti (foto, di Marina Magri). Drake è un percussionista finissimo, descrittivo e ricco di fantasia, sia alla batteria che al prediletto tamburo a cornice. I suoi ritmi hanno fatto da tappeto sonoro alle escursioni vocali e strumentali della Bittova, tra suggestioni folk tzigane, melodie orientali, canto gutturale. Un viaggio che incrocia l'America e l'Africa tribale di Drake con l'Europa della violinista. Due musicisti di sicura tecnica messa al servizio delle emozioni, in un'esibizione applauditissima, anche per i palati più esigenti, culminata con un'originale rilettura di “My Funny Valentine”.

Cambio totale di registro con l'arrivo di The Rad Trads. I sette musicisti newyorkesi (Jared LaCasce, tromba e canto; Michael Fatum, tromba; Patrick Sargent, sax; Sam Crittenden, trombone; Alden Harris McCoy, chitarra e voce; John Fonseca Fatum, percussioni, batteria, voce; Michael “Big Red” Harlen, basso), ottimi strumentisti e cantanti, hanno espresso un sound caldissimo, di marca New Orleans, zigzagando tra blues e rythm'n'blues, con folate funky e diversi scherzi sul palco, conquistando la platea fin dall'inizio con una “St. James Infirmary” da manuale. Nel set della giovane bandstatunitense (i componenti hanno un'età media di 24 anni) spiccano classici della tradizione come “Jesus on the Mainline”, con tanto di discesa in mezzo al pubblico, “Such a Night” di Dr. John, “Champagne and Reefer”, di Muddy Waters (con il direttore artistico Giovanni “Bluesetto” chiamato sul palco a suonare l'armonica), una “Hound Dog” completamente trasformata, alternati a composizioni originali dal loro disco Self Help. Quasi due ore di esibizione scatenata in cui i musicisti non si sono risparmiati, fino alla standin' ovation finale del pubblico. Nel bis, spazio ad un brano poco noto dei Beatles, una scintillante “One after 909”, da Let It Be.

La serata è perfettamente riuscita grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Piateda, del personale della Centrale Enel Green Power e dell'associazione culturale Il Ghirù. Il folto pubblico intervenuto ha potuto degustare ottimi sciattaccompagnati da vini Balgera e Folini e birra Ambriajazz prodotta dal birrificio sociale Pintalpina.

 

Domani si sale ai 1325 m di Ambria, la località sopra Piateda che dà il nome al festival, per un concerto di canzoni popolari dal mondo con il duo della giovane interprete Sara Marini. Non mancheranno le tradizionali letture dialettali di Luigi Zani, ul valdambrì, in sintonia con la musica. Al termine, gustosa polentata preparata dalla comunità locale, sempre molto accogliente con gli ospiti del festival.

In serata, alle 21, tutti ai Giardini di Palazzo Martinengo a Sondrio per il doppio set del Tommaso Starace Quartet e dei Mop Mop. Il sassofonista Starace presenta con Attilio Zanchi al contrabbasso, Michele Di Toro al pianoforte e Tommy Bradascio alla batteria le proprie composizioni dalla forte impronta melodica tratte dal disco Italian Short Stories, ispirato dal fotografo Gianni Berengo Gardin. I Mop Mop, cinque italiani residenti a Berlino, più il cantante Anthony Joseph, spaziano liberamente dal jazz al funk all'elettronica producendo un'onda sonora che definiscono “a bastard performance of modern jazz”. Pasquale Mirra (vibrafono), Alex Trebo (piano elettrico), Andrea Benini (batteria), Danilo Mineo (percussioni), Salvatore Lauriola (basso) formano un collettivo affiatato e dai gusti eterogenei per una proposta godibile e ricca di groove.

Il concerto è organizzato in collaborazione con il Comune di Sondrio e il CID Circolo Musicale di Sondrio.

Domenica, l'esibizione del Collettivo Monka Bormio, in Piazza del Crocifisso a Combo (ore 21), chiude questo “tappone dolomitico” del festival itinerante (quattro date in quattro giorni consecutivi), in attesa del gran finale con “Arteapedali” in Valdidentro, dal 31 luglio al 2 agosto, e dell'ultimo concerto alle Terme di Bormio, il 9 agosto.

 

Paolo Redaelli

Ufficio stampa AmbriaJazz


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