Sono un uomo in vacanza, un uomo come i tanti, come l’uomo infinito (che vive, che muore, che si estende in quelli che verranno dopo di lui), come l’uomo finito, come, insomma, tutti gli uomini in vacanza in questo luglio 2015.
Qui il mare è abbastanza limpido, ma poco importa.
Mia figlia (tre anni e mezzo) si diverte e si lamenta, fa capricci, come tutte le bambine coetanee. Mia moglie si diverte e si lamenta, come quasi tutte le mogli. Io, mi diverto e mi lamento, come quasi tutti i mariti.
Una settimana-vacanza-goccia, come tutte le gocce-vita immerse in tutte le vite-goccia dell’esistenza.
Mi capita (per fortuna raramente) di pensare al mio amico coetaneo morto da un paio di mesi. Lui lì, ove non so (non sappiamo), forse nell’immoto-moto perenne. Io qui, per quella goccia che mi resta, nella quotidianità d’una breve vacanza.
Saluti da Marina di Noto agli uomini alle donne ai bambini ai vivi e ai morti. Fra poco pasta col tonno. Poi centro commerciale poi mare, poi vita e vita e chissà.
Un abbraccio fraterno.
Pino Dell’Ago
P.S.: ieri a Marzamemi, mio vecchio amore. Trovatola invecchiata. O invecchiato io?