Michael Samers è Professore Associato di Geografia presso l'Università del Kentucky. I suoi interessi di ricerca riguardano le dimensioni urbane ed economiche della migrazione e il mondo islamico.
Data la rilevanza contemporanea e l'attualità delle problematiche legate alle migrazioni internazionali, Migrazioni, edito da Carocci, rappresenta un contributo originale e critico ai dibattiti in corso, nonostante sia stato pubblicato nel 2010. Insolitamente, il testo esamina il fenomeno migratorio attraverso una prospettiva territoriale e dunque squisitamente geografica, ma al tempo stesso attinge dalla letteratura di un certo numero di discipline differenti, il che lo rende una risorsa interessante e di grande valore per un pubblico ampio e variegato.
In un mercato dominato da testi di antropologi, economisti, politologi e sociologi, tale contributo è stato atteso da tempo. Samers utilizza concetti come distanza, contesto e scala che permettono di gettare nuova luce su termini come il transnazionalismo, nonché sulle pratiche che spingono le persone a lasciare il loro Paese per cercare altrove nuove opportunità di vita per se stessi e le loro famiglie.
Migrazioni esplora i contesti locali che plasmano la vita dei migranti, riuscendo così ad andare oltre le solite e note statistiche nazionali riguardanti i flussi transnazionali.
Nel contesto dei problemi di sicurezza a livello mondiale e delle crisi umanitarie, la migrazione e l'immigrazione sono diventati centrali nei dibattiti economici, politici e sociali, all'inizio del XXI secolo. E mentre la migrazione e l'immigrazione non sono certamente sfuggite all'attenzione degli scienziati sociali, pochi libri hanno esplorato i contorni di questi fenomeni sociali da un punto di vista esplicitamente geografico – in altre parole, in termini di spazio, luogo, scala e territorio.
Il testo offre dunque un approccio di studio multidisciplinare, prendendo in prestito nozioni, concetti e teorie dalla geografia umana, dalle scienze politiche, dall'antropologia sociale e dalla sociologia. Tuttavia, a differenza di altri volumi sull'argomento, esso sottolinea un approccio teorico e concettuale più geografico allo studio della migrazione.
Utilizzando i concetti spaziali di cui sopra, l'autore infatti sostiene che la maggior parte degli studi delle migrazioni enfatizzino eccessivamente il concetto di stato-nazione o, al contrario, si basino eccessivamente sulla nozione di transnazionalismo. Il testo non trascura né l'importanza degli Stati nazionali, né il significato di transnazionalismo, ma si concentra su come i contesti locali possano influenzare la migrazione. Il libro affronta argomenti quali le categorie di migranti, la spiegazione delle diverse forme di migrazione, il rapporto fra migrazione e occupazione, la geopolitica della migrazione e dell'immigrazione e della cittadinanza e dei diritti.
Migrazioni non è semplicemente una rassegna enciclopedica delle teorie sulle migrazioni, delle tendenze e dei fatti; piuttosto, è progettato per temi sviluppati in ciascun capitolo. Nel sostenere gli argomenti e le tesi, Samers utilizza una scrittura chiara al fine di risultare coinvolgente e accessibile ad un pubblico universitario. La sua struttura è completata da una combinazione di strumenti pedagogici e didattici, come i casi di studio, le domande di sintesi alla fine di ogni capitolo e un glossario. Il libro è stato progettato per corsi universitari che trattino il tema della migrazione e immigrazione a livello universitario e post-laurea e gli studenti e i docenti universitari lo possono trovare davvero utile.
Simone De Andreis
Michael Samers, Migrazioni
A cura di Laura Stanganini
Carocci editore, 2012, pp. 328, € 32,00