Mercoledì duo tra serpentone ed organo nella chiesa della Madonna di Campagna sullo strumento costruito da Bizzarri nel 1518. Una serata che esplora nuove frontiere musicali
Affollata la notte “nordica” di sabato scorso, in un'area Edil Bi ottimamente allestita, grazie al prezioso lavoro svolto dal teamdell'azienda di Sondrio, da anni partner convinto del festival. Il consueto appuntamento con il jazz baltico, ha proposto due formazioni, entrambe guidate da un pianista. Sul palco per primo il giovanissimo estone Holger Marjamaa, con il suo trio (Heikko Joseph Remmel al contrabbasso, Reigo Ahven alla batteria) e un quartetto di violoncelli (Andreas Lend, Marius Jarvi, Theodor Sink e Kristjan Plink), emblema di una musica che unisce jazz e raffinatezze classiche. Ben integrato l'apporto con gli archi, presenti sul palco per il primo, suggestivo brano, dall'andamento sognante, poi il trio si è sciolto nell'interpretazione di composizioni dello stesso Marjamaa, un jazz caldissimo, variegato e ricco di spunti ritmici. L'Estonian Cello Ensemble ricompare sul palco per una versione apprezzatissima di “Round Midnight” e poi per la conclusiva “Serenade”, di Marjamaa, una lunga suite che alterna melodia struggente e accelerazioni decise e che strappa meritatissimi applausi. Al termine il pianista ringrazia il pubblico di AmbriaJazz che definisce “uno dei più attenti e calorosi fin qui incontrati”.
C’è una pausa per il cambio palco, che consente di ammirare la mostra fotografica del workshop al piano superiore, con tante immagini scattate nella passata edizione di Ambriajazz. Quindi al pianoforte si siede l’israeliano-americano Roy Assaf, con il suo progetto NY Connection (foto) in cui spicca il sassofonista Jussi Kannaste. Dotato di grande tecnica, Assaf lascia spesso e volentieri il timone a Kannaste, che parte con cascate di note, facendo da contrappunto ritmico con il suo piano insieme alle geometrie disegnate dal contrabbassista Antti Lotjonen e dal batterista Jasta Lukkarinen. Proprio quest’ultimo è la rivelazione della serata, un tocco delicato ma deciso, un sapiente uso di spazzole e un enorme lavorio ritmico che si traduce anche in invenzioni sonore. Il quartetto sfodera ottime qualità, punteggiate dagli applausi del pubblico e produce una musica d’insieme compatta e divertente, a tratti entusiasmante per le doti sopraffine dei quattro musicisti. Assaf è un pianista di tecnica sicura, espressivo e potente, e il risultato è conforme alle aspettative. Scroscianti applausi per i musicisti, ai quali viene richiesto a gran voce un bis. L’intera serata è stata trasmessa in diretta streaming grazie alla webradio Channel Morbegno.
AmbriaJazz riprende mercoledì 15 a Ponte (ore 21) con un altro gigante della musica. È Michael Godard, già ospite della scorsa edizione con Gavino Murgia, che suonerà il serpentone nella chiesa della Madonna di Campagna insieme ad Andy Emler, altro compositore e musicista francese. Emler utilizzerà per l'occasione l'antico organo della chiesa, costruito nel 1518 da Antonio Bizzarri per la chiesa parrocchiale e qui trasferito nel 1657, valorizzando così un importante bene culturale del nostro territorio. Alcuni brani del concerto sono stati da lui composti appositamente per l'evento. Il serpentone, dal canto suo, è un antico strumento antesignano del basso tuba che era presente nelle chiese francesi fin dal XVI secolo e per il quale Godard ha sviluppato un repertorio solistico, tra barocco, jazz e contemporanea. Collocazione, dunque, più che appropriata per una serata del festival che vuole esplorare nuove frontiere invitando artisti internazionali vicini a sonorità classiche. L'evento, imperdibile per tutti gli amanti della musica, è organizzato in collaborazione con la Biblioteca “Libero Della Briotta”, il Comune di Ponte e l'Associazione Amici del Teatro Sociale di Sondrio. Sarà disponibile anche un servizio di ristorazione con specialità locali, vini doc e birra AmbriaJazz.
Paolo Redaelli
Ufficio stampa AmbriaJazz