Il trombonista ha incantato, prima in “solo” (con performance artistica di Opiemme) e poi in trio insieme a Steven Bernstein e Marcus Rojas. Adesso tocca a Holger Marjamaa (Estonia) e a NY Connection (Finlandia) con il pianista israelo-americano
Un riuscito incontro tra arte e musica, quello avvenuto a Palazzo Sala di Castionetto di Chiuro nella serata “Intralci” organizzata giovedì da AmbriaJazz in collaborazione con Il Gabbiano, Comune e Biblioteca di Chiuro. Il trombonista Giancarlo Petrella (foto) ha incantato la folla presente nei bellissimi giardini della dimora duecentesca già all’ora dell’aperitivo, con il suo “solo” accompagnato dalla performance dell’artista Opiemme. Colori che scendono in sequenza, armonizzando con la musica, su una tela completamente nera, disegnando percorsi lineari in piena sintonia con la cascata di note che Petrella emette dallo strumento. Un inizio quasi tribale, con la musica che poi si snoda a toccare diversi territori sonori, tra jazz ed elettronica, coinvolgendo e divertendo il pubblico. Intanto la tela ha preso vita e forma, nasce una nuova opera che nel suo divenire deve molto alla musica. “Mi sono fatto guidare dalla disposizione delle bottiglie con i colori, dietro la tela non potevo vedere quello che succedeva”, spiega Opiemme. “Il risultato, nel quale la casualità ha giocato un ruolo importante, comunque è soddisfacente. Mi piace molto lavorare con la musica e vorrei farlo ancora”.
Dopo un break all’ora di cena con specialità valtellinesi abbinate a vini Balgera e Folini e naturalmente birra AmbriaJazz, Petrella torna sul palco in compagnia, accolto dal saluto del vicesindaco Valerio Della Valle, che ha parole di elogio per la qualità musicale del festival. Con lui Steven Bernstein (slide trumpet, tromba) e Marcus Rojas (tuba) formano un trio affiatatissimo che esplora paesaggi variegati, partendo da un tema di Duke Ellington (“Black and Tan”) in stile slow blues per poi divagare piacevolmente nella storia della musica, non solo jazz. I tre amano confondere le carte in tavola, interpretare liberamente grandi classici, travestendoli con gusto per renderli poco riconoscibili. Così, dalla potenza sonora che esplode per poi farsi delicata armonia, emergono le note prima di “Moon River” di Henry Mancini, quindi di una meno consueta “As Tears Go By” dei Rolling Stones. Poi, per non fare torti, spunta la “Come Together” dei Beatles che sfocia in una meno individuabile “Manic Depression” di Hendrix. I tre si divertono a fornire personali interpretazioni di una musica totale, senza confini di genere, facendosi guidare da un gusto collaudato per l’improvvisazione e da una assoluta capacità di interplay. Nel finale, abbandonano il palco a tempo di swing per poi ritornare, nel bis richiesto a gran voce, con “Guarda che luna” di Fred Buscaglione a chiudere una notte indimenticabile sotto le stelle.
AmbriaJazz ritorna sabato a Sondrio per il consueto appuntamento con il jazz baltico all’Area Edil Bi, azienda edile da quattro anni partner affiatatissimo della rassegna. Sul palco allestito in via Ventina ci saranno artisti di area scandinava, in una serata organizzata in collaborazione con il festival di Milano “Il Ritmo delle Città” e le ambasciate di Estonia e Finlandia.
Dall’Estonia viene Holger Marjamaa, giovanissimo pianista di grande raffinatezza con il suo trio (Heikko Joseph Remmel al contrabbasso; Reigo Ahven alla batteria) unito ai quattro violoncellisti dell’Estonian Cello Ensemble (Andreas Lend, Marius Järvi, Theodor Sink e Kristjan Plink) che esprime un originale linguaggio a cavallo tra improvvisazione jazz ed ispirazione classica. La proposta viene dal grande festival Jazzkaar di Tallin con cui AmbriaJazz, in collaborazione con “Il Ritmo delle Città”, ha già collaudato negli anni passati un’importante sinergia.
A seguire, NY Connection, formazione del pianista israeliano/americano Roy Assaf con jazzisti finlandesi quali Jussi Kannaste (sax), Antti Lotjonen (contrabbasso) e Jaska Lukkarinen (batteria). È un progetto basato su composizioni originali dello stesso Assaf, con le escursioni sassofonistiche di Jussi Kannaste ed una ritmica inventiva quanto precisa.
Durante la serata funzionerà un servizio degustazione a base di specialità gastronomiche e vini doc, oltre alla birra Ambriajazz prodotta dal Birrificio Sociale PintAlpina di Chiuro.
Nello spazio interno EdilBi è allestita l’interessante mostra fotografica che racconta per immagini il Festival attraverso le fotografie realizzate nel workshop dello scorso anno coordinato da Emiliano Resmini.
Paolo Redaelli
Ufficio stampa AmbriaJazz