In questi giorni è in corso di discussione in Regione Lombardia la proposta di riforma sanitaria lombarda. Da una prima lettura si evince che i contenuti non mirano a risolvere i problemi concreti dei cittadini, come la riduzione delle liste d’attesa e del costo dei tickets, o a recuperare maggiore efficienza (il sistema sanitario lombardo in due anni, dal 2011 al 2013, è passato dal secondo al sesto posto nella classifica nazionale), ma serve forse al Presidente Maroni per dimostrare di avere, nell’apparenza, una maggioranza di governo coesa, spostando l’attenzione mediatica da altre questioni.
Il progetto di legge in discussione e approvazione nella commissione consiliare regionale del prossimo 29 giugno prevede per la provincia di Sondrio una riorganizzazione territoriale che non tiene conto in alcun modo della “specificità montana” riconosciuta dalla Legge Delrio e inserita all’interno della proposta di Legge regionale delle autonomie locali. Pensare di costituire una Agenzia di Tutela della Salute (corrispondente all’esistente ASL) con bacino territoriale comprendente oltre alla provincia di Sondrio anche la Valcamonica e il Medio Alto Lario e una A.S.S.T. nella quale confluiscono tutti gli Ospedali della Valtellina e Valchiavenna oltre a quelli del Medio ed Alto Lario vuol dire non solo non guardare al nostro territorio con occhio “speciale” ma addirittura metterlo in difficoltà depotenziando i servizi sanitari e socio sanitari della nostra provincia per potenziare quelli di altri territori, senza tenere conto assolutamente delle caratteristiche geomorfologiche e delle condizioni di svantaggio strutturale di un territorio montano come il nostro.
Il Presidente Maroni e la maggioranza di centrodestra che governa la Regione non si rendono evidentemente conto del danno che potrebbe subire il territorio della nostra provincia con l’approvazione di questa legge relativamente all’offerta sanitaria e socio sanitaria.
Nella definizione dei nuovi ambiti territoriali il tema della specificità montana della provincia di Sondrio deve essere centrale e questo vuol dire che le nuove aziende sanitarie che si andranno a costituire non possono non avere necessariamente gli ambiti territoriali coincidenti con quelli della attuale provincia di Sondrio. Bassa densità di popolazione, indice di dispersione territoriale sono i principali fattori di disagio socio-demografico della provincia di Sondrio che rappresentano in definitiva gli elementi che rendono necessario un ambito di programmazione socio-sanitaria che sia esclusivamente provinciale, anche perché la specificità, la specialità, l’autonomia, non si attuano con soli proclami ma soprattutto con i fatti.
Per questo invitiamo i partiti locali che sostengono il governo regionale, Lega Nord, Forza Italia e NCD, a portare le istanze dei Sindaci del nostro territorio, declinate nella proposta alla legge regionale di riforma delle autonomie locali, interloquendo con i riferimenti istituzionali regionali al fine di “disinnescare” questa proposta che sembra essere fatta da persone che non conoscono affatto le problematiche socio sanitarie del nostro territorio.
Salvatore Ambrosi
Segretario provinciale PD