Un folto pubblico, attento e coinvolto, ha assistito domenica 24 maggio dalle 15:00 alle 18:00, nella splendida cornice del Castello Paribelli in quel di Albosaggia, al Festival della Letteratura, importante evento culturale, quest'anno alla quinta edizione, che aveva come ospite di spicco lo scrittore Valerio Massimo Manfredi.
Nella prima parte del pomeriggio è stato allestito un salotto di discussione animato dall'abile moderatrice Federica Garancini, dove autori locali hanno presentato le loro opere: Alessandro Bertolini Il tesoro dei Fenkel, Cirillo Ruffoni Ricordi (persone, paesi, scuole, città), Luca Moretti La locanda delle trote blu, Antonio Sisana Fuori la crisi, Lucia Valcepina e Massimo Favaron La libertà dei fiori (con autori vari: Maria Albina Andreola, Federica Bormetti, Franca Colturi, Sabrina Colturi, Massimo Favaron, Claudia Giacomelli, Monica Moranduzzo, Maria Bruna Peruviani, Erica Santelli, Cinzia Sosio, Manuela Valgoi), Fausta Messa Scorci di Novecento in Valtellina. Donne Uomini Istituzioni (Quaderno Issrec, con: Bianca Ceresara Declich, Nella Credaro Porta, Marco Antonio D'Arcangeli, Fausta Messa, Alfonsina Pizzatti, Ombretta Rossi, Pierluigi Zenoni), Enea Angelini Sono io specchio siamo noi e Paola Mara De Maestri Con gli occhi del cuore (raccolta di poesie).
Per saperne di più riguardo a questa interessante manifestazione, curata per il Comune dall'Assessore Paolo Messina, ho posto alcune domande a Federica Garancini, giornalista che si occupa dall'esordio di questo progetto.
– Com'è nata questa manifestazione e da chi è organizzata?
La manifestazione è nata nel 2011 ed è organizzata dalla Fondazione Albosaggia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Biblioteca civica.
– Da quanto tempo se ne occupa? Quali sono le sue finalità?
Mi occupo del “Paese delle Storie” dalla prima edizione. Ho creduto sin da subito in questo progetto, che permette di valorizzazione gli autori locali e di portare al pubblico valtellinese i più grandi scrittori del panorama nazionale, per ascoltare dalla loro viva voce la genesi dei romanzi in cima alle classifiche di vendita. Per me è stato un onore poter conoscere e intervistare all'interno della cornice del Festival nomi quali Carmine Abate (vincitore del Premio Campiello nel 2012), Margherita Oggero, Luca Bianchini e Antonio Moresco.
– Com'è cambiata nel tempo, la manifestazione?
Nel corso delle prime due edizioni, la manifestazione si articolava sull'intero week end e prevedeva singole interviste agli autori. A partire dal 2013 la formula è totalmente cambiata, riducendo a un giorno solo la durata del Festival e organizzando tavole rotonde per conversare liberamente con gli autori, valorizzando così le tematiche comuni tra i diversi scrittori. Una modalità decisamente più dinamica che il pubblico ha sin da subito dimostrato di apprezzare.
– L'ultima edizione quali particolarità ha avuto?
L’ultima edizione ha premiato le scelte fatte dall'organizzazione, come dimostra la larghissima affluenza di pubblico giunto ad assistere agli incontri. Personalmente ho trovato vincente il mix tra prosa, romanzi, poesia e saggistica che ci ha permesso di toccare tante tipologie narrative diverse. L'intervento di Valerio Massimo Manfredi, ospite speciale della giornata, è stato davvero interessante, permettendo a tutti di approfondire scottanti tematiche d'attualità attraverso lo sguardo privilegiato di un attento conoscitore della storia come l'autore.
– Vuole aggiungere qualcosa?
Ringrazio tutti gli autori che sono intervenuti, sono loro i veri protagonisti del Festival. I miei ringraziamenti vanno anche a Gelsi Bagini e Paolo Messina della Fondazione Albosaggia, ai quali va il merito di dare vita ogni anno a una delle manifestazioni culturali più interessanti del panorama valtellinese.
Paola Mara De Maestri