Attraverso forme culturali appena percettibilmente trasformate prosegue il lavoro di artisti che, maestri nel loro genere, indicano nuovi percorsi e soluzioni programmatiche tutte da ridefinire e portare a compimento da parte delle giovani generazioni.
Néo romantisme noir, non è solo un appellativo del genere artistico trovato da una critica francese, è come un manifesto culturale che ben si adatta alla drammaticità delle luci di questi quadri che investono la vita e la cultura dell’artista stesso.
Un sentimento della visione che, lucida, ci narra storie di problemi culturali tutti da risolvere in questa vecchia Europa che vive anche di nostalgie ed eterni ritorni e che fa i conti con una tecnologia che avanza, per esempio nel campo della video arte come manifesto culturale giovanile del quale ci si domanda legittimamente se sia arte oppure no.
Ma i quadri di Aldo Guerra ci forniscono un percorso diverso, una sintesi dell’attività lavorativa del pittore, i cui pensieri affiorano in un linguaggio di lettere e numeri come se fossero residui di percezione e di concezione delle idee che sopravanzano il colore e l’immagine donando un come e un perché alla fantasia artistica molto ricercata del pittore che cerca nella sua memoria esistenziale e culturale una sintesi di immagine riflessa del suo io più profondo.
Ma non solo memoria pura e semplice, anche interpretazione ed elaborazione di quello che potremmo definire lutto culturale, per una rinascita del senso del passato individuale che sostituisce i reperti archeologici dei quadri romantici che avevano il gusto esotico e di nostalgia del passato attraverso un sentimento del passato collettivo.
Qui troviamo invece un sentimento del passato individuale dove la storia dell’artista è la storia stessa della sua cultura e della sua natura e dove la semantica testuale del quadro alleggerisce il peso di una responsabilità artistica; l’autore compie infatti un’indagine sulla scena dei fatti di realtà del vissuto per porsi come osservatore dell’immagime mnemonica inquadrando con forma e colore un atteggiamento, si potrebbe dire, morale di fronte alla vita.
Il punto di vista, come nei romanzi contemporanei, è a focalizzazione interna, dove l’autore è parte della scena stessa, o come nel teatro contemporaneo in cui il dramma è costituito dalla perdita di identità culturale. La meta è la situazione della gestione dell’immaginazione artistica che libera da ogni preconcetto deve rimanere libera da ogni possibile intenzione valutativa errata.
Il valore di queste opere è nella sua potenzialità di appagamento dell’intelligenza, sforzo e applicazione di tecniche molto raffinate, compiendo finalmente un passo in avanti nell’inserimento della Valtellina nel circuito artistico sovranazionale.
Caterina Falcone
Aldo Guerra e il Néo Romantisme Noir mostra personale di pittura
(L'esposizione si è tenuta a Palazzo Pretorio di Sondrio dal 21 aprile al 2 maggio 2015)