Il famigerato "pacchetto Fornero" del 2011, votato da un'ampia maggioranza in Parlamento (mai scordarselo) e che favori la discesa dello spread (idem), comprendeva tre forme di prelievo a carico dei cittadini, tutte bocciate in seguito dalla Consulta. Si trattava del contributo di solidarietà sugli stipendi superiori a 90 mila euro lordi di manager pubblici e magistrati, quello sulle pensioni d'oro e il blocco della rivalutazione ISTAT delle pensioni lorde superiori a tre volte la minima, vale a dire assegni da circa 1.100 Euro netti in su. Si comprendono tutti i vincoli derivanti oggi da Bruxelles, il tetto del 3% e via dicendo, ma fa sinceramente rabbia venire a sapere che, mentre i primi due contributi illegittimi sono stati rimborsati per intero e subito, solo sulla terza forma di prelievo, che tocca redditi anche medio-bassi, verranno applicati criteri di "progressività e temporaneità", a partire proprio da quei miseri 1.100 Euro.
Sarà l'ennesima coincidenza, ma in questo paese, quando c'è da far cassa, è sempre sulla massa dei più poveri che si esercita il pugno di ferro. È proprio vero: in Italia, chi più spende per i fatti propri, meno spende per quelli della collettività ed essere onesti è ogni giorno più difficile e frustrante.
Marco Lombardi