Un tempo una promessa era una cosa da onorare. Se ti impegnavi per qualcosa dovevi agire coerentemente, pena l’onta di non essere considerato più un galantuomo bensì un gaglioffo, un quaquaraquà! E gli esempi avvenivano sia in famiglia che in giro: ad una partita alle carte, come per l’acquisto di una mucca, bastava una stretta di mano per suggellare una promessa.
Oggi non ci sono strette di mano che tengano: si assiste ad un degrado dell’onorabilità degli onorevoli che non ha mai avuto pari prima d’ora. Fanno un sacco di promesse al vento... o meglio via twitter, via fb, sui giornali, in tv... fare promesse apparentemente rassicuranti sembra lo sport nazionale di coloro che ricoprono alcuni dei ruoli più alti ed importanti della società.
Lo fanno a nostri discapito e spese pensando che siamo tutti con le fette di salame sugli occhi.
L’EXPO 2015 con il suo slogan “Nutrire il mondo. Energia per la vita” ci ha fatto inizialmente credere che davvero ci sarebbe stato un cantiere mondiale di idee su questo importantissimo tema. In realtà è ormai chiaro che non sarà così. I cantieri attivati (anche se in estremo ritardo) sono solo quelli del cemento mentre gli sponsor più importanti sono: McDonald’s, Coca-Cola, Nestlè ecc. ecc. Le multinazionali più potenti, cioè tutto ciò che c’è di non sostenibile. In particolare la Nestlè ha lanciato tempo fa l’idea di costituire la borsa dell’acqua con le stesse regole della borsa finanziaria... Non mi pare che sia un presupposto per una economia sostenibile...
Il Job-acts ci ha illuso fosse lo strumento che toglieva sì un po’ di tutele ai lavoratori (il famigerato art. 18) ma che avrebbe garantito assunzioni immediate, un sensibile miglioramento dell’occupazione soprattutto giovanile. C’è stato davvero un aumento della stabilizzazione dei precari che però non avrà alcuna minima influenza sui disoccupati veri e propri e sarà soltanto una goccia nel mare creata peraltro con i soldi pubblici per le stabilizzazioni incentivate. Il tasso di disoccupazione continua a salire: lo dicono quei sovversivi complottisti dell’ISTAT.
Se ne parla ancora poco ma l’ennesima fregatura arriva dall’accordo segreto USA-UE che prende il nome di TTIP. Un vero cavallo di Troia. Un uovo con sorprese avvelenate. Un trattato che avrebbe l’ambizione di “armonizzare” i mercati. Il nostro governo (Renzi e Calenda in particolare) ne sono entusiasti e il loro entusiasmo è pari solo a quello di Squinzi (confindustria). Dice Renzi: “... Saremo felici se il TTIP chiudesse alla fine dell’anno... ogni giorno che passa è un giorno perso...”. Prodotti agli OGM? Sanità privata? Stati senza potere? Acqua completamente privatizzata? Multinazionali sovrane? NO GRAZIE.
Dovremmo aver capito che le promesse non mantenute sono ormai all’ordine del giorno e che le frasi che dovrebbero essere rassicuranti (stai sereno - è la volta buona - cambiamo l’Italia) suonano ormai invece come una minaccia. C’è davvero da poter parlare di “allarme-promesse”. Dobbiamo avere la capacità di reagire. Al momento la campagna più importante, quella determinante è quella del TTIP. Facciamo che proviamo tutti a fare qualcosa con un tempo di reazione che non sia quello del bradipo... perchè le multinazionali vanno veloci, ma noi siamo in tanti. Siamo già riusciti in passato a fermare accordi transnazionali (il M.A.I. per esempio)... occorre che lo facciamo anche ora. Subito. Prima che sia troppo tardi.
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Martina Simonini
(da 'l Gazetin, aprile 2015)