– Einaudi ha pubblicato Tutti gli scritti di Anna Frank, che comprendono: Diari, Racconti dell'Alloggio segreto, Altri racconti, Lettere, Fotografie e documenti. Si tratta di un'esplorazione totale della vita della bambina olandese. Annalena Benini, su Il Foglio, ha scritto un bellissimo articolo, tra ricordi e analisi, che tende a sottolineare come Anna Frank fosse anche, nonostante l'età, una grande scrittrice.
– Mia madre, nuovo film di Nanni Moretti con Margherita Buy protagonista, sta riscuotendo un buon successo ai botteghini. La storia di una madre e dei suoi figli, ha dato forse modo a Moretti di non concentrarsi su se stesso, a favore di cosa succede agli altri, e indagarlo in maniera intelligente. Ne scrive Goffredo Fofi su Internazionale. (qui un'intervista a Moretti uscita su Il Venerdì).
– Philip Glass, il grande compositore contemporaneo americano, ha appena pubblicato in lingua inglese la sua autobiografia, Words without music. Oltre alle vicende musicali di Glass, vi si trovano riflessioni importanti sul rapporto tra musica e letteratura, e in particolare nel suo rapporto con Samuel Beckett di cui ha musicato Compagnia. Se ne parla sul New Yorker.
– A Brooklyn è stata ricreata la biblioteca di Babele, infinita biblioteca presente nei racconti di Borges, sotto la forma di un sito internet infinito. Il racconto della creazione e di cosa ci sta dietro.
– “Geographicus Rare & Antique Maps è un antiquario newyorkese che dal 1999 ricerca, raccoglie, restaura e commercializza antiche mappe. È probabile che lavorare per tutto il tempo su quei meravigliosi manufatti nati per condividere le esplorazioni, le scoperte e il sapere umano abbia avuto una buona parte di merito nella decisione di donare i file digitali a Wikimedia Commons in modo tale che il mondo intero, gratuitamente, potesse fruirne”. E appunto, su Wikimedia trovate tutte queste meravigliose antiche mappe.
– “In questo senso il film è esemplare di come non bisognerebbe mai mostrare i bambini e ragazzi, di come le logiche della letteratura più consolatoria e della televisione più cinica abitino lo sguardo di chi guarda l’infanzia. Di come le logiche del format, penetrate in interiore homine, impediscano di incontrarli, vederli, ascoltarli davvero, cosicché al titolo di Veltroni viene da rispondere con l’aforisma, swiftiano e disperato, di Ennio Flaiano: «I bambini, poi, non si capisce cosa ci stanno a fare».” questo un passaggio della brillante stroncatura di Emiliano Morreale al nuovo documentario di Walter Veltroni, I bambini sanno.
– Il Saggiatore ha pubblicato I giovani. Tre racconti di J. D. Salinger: Giorgio Vasta ha scritto una postfazione molto bella e penetrante che Minima et Moralia ha pubblicato.
Matteo Moca