A volte capita. E ti trovi allora a dover fronteggiare il mistero di Dio attraverso il mistero dell’Uomo. Luigi Boccilli – classe 1932, sociologo e tranviere e prima ancora poeta – si pone e pone domande tra le più impervie e disperate, sapendo bene che non hanno e non avranno risposte. E allora cerca la Fede, dogma indiscutibile, per mettere a tacere la Ragione che esige spiegazioni appunto ragionevoli, tormentando senza fine chi osa scrutare al di là del ‘tutto stabilito’. Sapendo di offendere, con questa sua necessità di riallinearsi a “passati convincimenti”, la sua stessa intelligenza e Chi gliene ha fatto dono.
Luigi cerca Dio dove non potrà mai trovarlo. Lo cerca dove la Chiesa gli indica, dove la dottrina cattolica impone di cercare. Luigi ha bisogno di un padre, contro cui scagliarsi e maledire, cui chiedere conto del perché di tanto dolore e di tante ingiustizie, e non sa dove battere la testa, e non sa dove bussare.
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” e all’infinito si ripete il grido dei povericristi, senza che la mano del Padre sbuchi dalle nuvole per prestare soccorso. La favola ecclesiastica non finisce d’incantare le innocenti creature impregnate di cera e di acquasanta, ma non può più convincere chi si è fatto un bagno di dolore scorticando anima e corpo alla ricerca della Verità. La Verità non concede ombre e bisbigli, la Verità è Luce, la Verità è Parola.
Sì, a volte capita. E ti trovi allora a dover fronteggiare la cruda ma splendida realtà, in cui il pensiero umano spazia disincantato e libero nei mille labirinti che la stessa mente crea per poterli poi avventurosamente esplorare, dove tutto acquista un senso poiché rapportato al mistero di una Natura prodiga e atroce ma in sé sempre equilibrata, che non ama e non odia ma semplicemente si esplica. Una realtà senza inganni e senza trucchi, in cui l’uomo (senza la maiuscola) ritrova la sua dimensione di essere imperfetto e perfettibile. Considerazioni che scaturiscono dalla lettura di Sugar Gall. L’Orco delle (anti)Favole coraggiosissima opera di Luigi Boccilli, un uomo alla ricerca di se stesso. ‘Zucchero e Fiele’ in connubio inscindibile.
Il libro (dedicato al figlio Claudio, portato via troppo presto da un male che non perdona) edito in proprio come tutte le altre pubblicazioni dell’Autore, è “giunto alla seconda ristampa per iniziativa di chi, avendolo apprezzato, ha desiderato farne dono ai propri amici e conoscenti”.
Maria Lanciotti