In un mondo così...
chi è figlio della fatica forse può comprendere
chi è figlio della propria solitudine forse
[può apprezzare l'uomo
chi è figlio della guerra può apprezzare la pace
o forse si perde nel suo dolore
nella sua fame
nel suo odio di non poter essere stato persona ma cosa
cosa...
sì perché chi gioca con la morte non può avere anima
non gli
non le
può essere permesso di perdersi nella primavera
nelle stagioni
nel tempo di un risveglio o di un assopimento nel proprio letto
[sia esso pure di foglie secche
ma una casa
un tetto.
Se la pelle non servisse solo al suo scopo,
ma fosse legata al cuore
e chiunque facesse proprio il dolore di un altro
di un'altra
perdersi...
dimenticare...
un mondo così arido
resto qui
vorrei tanto
ma sono come il vento
passo....
e non posso far niente se non amarti
sono così piccola
se i mie pensieri potessero come una piuma risvegliare i sensi
[di chi ha dimenticato le risate del solletico
il benessere e la semplicità
la bestia del potere sia dannata
e la storia sia quell'attimo meraviglioso
quel bacio
quell'abbraccio
quel saluto
una telefonata
il perdono per essermi sbagliata
Cercami
mi sento così
sola....
Giuseppina Barolo