Giovedì 9 aprile scorso il teatro Artemisio ha ospitato la compagnia Attori e Tecnici che ha presentato Rumori fuori scena un evergreen che calca le scene da 32 anni e ha totalizzato le diecimila repliche. Lo spettacolo ha riscosso notevole successo anche a Velletri, di fronte ad un folto pubblico intervenuto da tutti i Castelli Romani e, per chi lo aveva perso, anche da Roma. Grande soddisfazione quindi per l’Amministrazione e per gli operatori che con tanta costanza, stanno vincendo la sfida. A tal punto che Velletri si merita un riconoscimento sovra comunale anche dalla Regione Lazio, che come istituzione locale, vicino alla collettività, si dovrebbe finalmente accorgere di questo miracolo in provincia…! Velletri attende fiduciosa.
Tra gli attori un giovane veliterno di talento Sebastiano Colla, che ha fatto la sua egregia figura acclamato anche dal pubblico. Lo spettacolo diviso in tre tempi, presenta in modo esilarante, le tre diverse fasi: le prove con il regista in platea che impazzisce assecondando le manie degli attori; il backstage con le storie incrociate interne alla compagnia; ed infine il risultato che viene mostrato al pubblico in un irresistibile finale di risate. Un ritmo incalzante, che ha caratterizzato anche il monologo della Scuccimarra presentato tre giorni dopo, frutto di un’energia quasi sovrumana. Risultato: un pubblico contento, soddisfatto e soprattutto appagato: ciò che conta di più.
L’Artemisio questa settimana si rivolge al pubblico musicale, che lo scorso anno premiò con un sold-out i musicisti – e anche quest’anno promette bene… con il concerto-teatro Omaggio a Lucio Battisti. Protagoniste sono le voci dei fratelli Graziano e Lorenzo Cedroni. Questi due bravissimi cantanti verranno accompagnati da musicisti di fama nazionale: il batterista-percussionista Claudio Colazza, la violinista Cristina Picca, il tastierista Alessio Pizzotti, il bassista Carlo Bianchi e il sassofonista Carlo Maria Micheli.
Battisti è stato sicuramente un innovatore all’interno del panorama musicale italiano di quel periodo, fatto ancora di andamenti terzinati e di timidi accenni al rock’n roll; pur rimanendo fedele ai principi di musica popolare ed orecchiabile, inserì, nel suo stile compositivo, elementi presi in prestito dalla black music d’oltreoceano, rendendo le sue composizioni così speciali ed internazionali da essere considerate anche dagli stessi artisti americani dai quali lui stesso aveva imparato. In tutto questo non tradì mai i principi di “popolarità” della musica ed ebbe la capacità di inventare e sviluppare delle melodie così belle ed efficaci che ancora oggi, a distanza di 40 anni e più, vengono cantate dalle nuove generazioni. Lo spettacolo vuole raccontare tutto questo attraverso la vita e gli aneddoti che lo resero un personaggio molto particolare: il suo essere introverso e scontroso nella vita quotidiana che si contrapponeva ai suoi brani così estroversi e solari, l’eccezionale sodalizio con Giulio Rapetti, in arte Mogol, che fu il poeta dei suoi brani e che lo accompagnò in tutto il periodo di grande successo, ed infine, dopo la scissione tra i due, la parabola discendente della sua carriera fatta di composizioni così avanti nel tempo da non essere più comprese dal grande pubblico. La magia dello spettacolo è arricchita dalle “vignette ironico-illustrative” di Simone Catalano e dai video montati da Ugo Laurenti.
Per info, i recapiti del teatro:
06 9641894 – 338 3475464 – www.teatroartemisio.it