La Chiesa d’Inghilterra ha pubblicato un rapporto che mette in guardia sulle conseguenze che può avere l’immagine “maschile” di Dio. Il documento critica ogni modello di fede in cui i rapporti tra il divino e l’umano sono concepiti in termini di dominazione e sottomissione. «Utilizzando in modo imprudente immagini maschili per caratterizzare Dio, si corre il pericolo di rafforzare modelli di comportamento violenti».
Il rapporto esorta i responsabili della preparazione al matrimonio a sottolineare chiaramente che l’uomo e la donna hanno uguale valore e dignità. E i pastori sono incoraggiati a predicare e insegnare «infrangendo il muro del silenzio» che circonda le violenze domestiche, un tema raramente affrontato dalle chiese.
Il rapporto pubblicato dalla chiesa d’Inghilterra offre anche dei consigli per le situazioni in cui c’è il sospetto che si verifichino delle violenze o nei casi in cui la vittima, uomo o donna, decide di confidarsi. Presentando il rapporto, il vescovo anglicano di Norwich ha affermato che le chiese contano, tra i propri fedeli, molte più vittime di violenze domestiche di quante non si immaginino. E che i responsabili delle parrocchie e i pastori non sono esenti da pratiche violente. Dichiarazioni che fanno inorridire l’ala conservatrice della chiesa.
Una donna su quattro, dice ancora il documento anglicano, e un uomo su sette, hanno subito violenze domestiche fisiche, sessuali, finanziarie o emozionali. E le donne hanno maggiori probabilità di subire delle violenze. (ve/agenzie)
Ecumenici Leonhard Ragaz
(da newsletter del 02/11/2006)