È astronomicamente finito questo brutto inverno, non gelido, ma molto umido, che mi ha fatto passare molti raffreddori mal di gola tosse e catarro di seguito, cose lievi, ma fastidiose e che soprattutto hanno ostacolato la mia vagabondaggine e provocato più disordine organizzativo-logistico del solito.
Spero che ne siamo fuori, perciò riprendo usando pensieri che ho rimuginato durante il dominio dei virus, che non fanno un gran danno -è vero- però ti riducono il cervello in pappa e ti fanno credere di essere diventata scema. Amen! per fortuna ho scritto poco, ma se ho detto cavolate, è colpa del resistentissimo virus che dopo aver dato il nome al mese di febbraio ai tempi degli Antichi romani, non ha mai smesso di diventare sempre più resistente per un paio di millenni. Forse sarebbe meglio non insistere con vaccini e lasciare che riposi un po'.
La situazione del mondo (tanto per ricominciare con modestia e misura) sembra sempre più pericolosa e attraversata da ondate reazionarie: è molto drammatica, pericolosa, grave, ma non seria, per i modi in cui viene affrontata, che sono meschini e inadeguati. Più che un tragico naufragio spettacolare e apocalittico, si profila un incagliamento in palude, un pericoloso addormentamento e il rilancio di amuleti e superstizioni à gogo.
Di più nobile profilo sembra essere l'iniziativa promossa dal presidente della regione Lazio e dal suo assessorato alla Cultura, retto da Lidia Ravera, che sta effettivamente preparando per il Pd una buona base di cultura politica, anche critica e aperta. Lo si è potuto vedere da Lilli Gruber la vigilia di Pasqua. Renzi in questo modo inaugura effettivamente una fase che vorrebbe essere di respiro e prospettiva, non solo di veloce anche spettacolare e scandalosa azione di machiavellismo minore, e dimostrare che davvero per la strada da lui indicata si supera il berlusconismo, meglio lo si scavalca e si mettono le basi di una destra nazionale più solida, argomentata e a mio parere più pericolosa delle analoghe, ma reciprocamente autonome inziative francesi.
Insomma una primavera movimentata, si potrebbe dire. Vedremo.
Lidia Menapace