Sabato , 23 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Arte e dintorni
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Franco Patruno. Quel volto è la nostra storia (Speciale Pasqua, 2003) 
Una straordinaria riflessione sul “Volto Santo” nell’opera di Rouault
05 Aprile 2015
 

C'è una costante dell'arte che ha inteso indagare nell'abisso. Una sorta di notte oscura affascina, incita e pungola ad andare o, meglio, a scendere nelle profondità delle situazioni umane. Non è un viaggio morboso e nevrotico, quasi un prendere a pretesto la vocazione formale per la libera uscita delle proprie nevrosi malamente celate, ma una volontà di conoscere, di spezzare le catene a coloro che risultano marginali non per propensione, ma per esclusione patita dal puritano clima che decreta, con integristica fermezza, la bontà e la cattiveria. Molti esclusi sono i “cattivi” di questo mondo, sia nella loro attuale personale condizione che nel loro stato sociale di dimenticati. “Miserabili” li chiamava Hugo nel clima di riscatto che anche in Tolstoj assumeva il canto del cristianesimo utopico. Dostoevskij intensifica il proscenio di altre solitudini nelle quali è possibile essere penetrati dai conflitti di ogni memoria del sottosuolo, in quegli spazi della coscienza nei quali anche l'apparente follia, quasi un clown di purezza estrema e di limpida chiaroveggenza, assume i contorni dell'idiota che inquieta in proporzione agli spazi che gli vengon concessi per la sua apparente pazzia. Questa costante ha guidato mano e cuore di un grande della prima metà del Novecento: Georges Rouault. Comprendo che uno dei suoi maestri, Gustave Moreau, tutto preso dal suo simbolismo degli svelamenti del mistero, rimanesse sconvolto innanzi alla proposta di volti di pagliacci, prostitute e giudici iniqui che già avevano trovato indulgenza in certo post-Impressionismo e che diversa partecipata tristezza incontreranno nel Picasso del periodo “Bleu” e “Rosa”. Leon Bloy che, come scrive Maritain, “affettuosamente, ma senza mezzi termini, l'accusava di cadere in un'arte demoniaca, di compiacersi nella sporcizia e nel deforme”, aveva afferrato il genio di Rouault e ne temeva la perdita di confine. Afferrare il genio non è sempre ascoltare il cuore: George da sempre aveva quel sentimento che un tempo veniva declinato nei termini di “naturaliter cristiano”.

Già l'aiutare il padre nel restauro delle vetrate medievali l'aveva immerso nell'universo di una luce che proviene dall'interno o, più correttamente, che trae la propria trasfigurata cromaticità dalla fonte naturale del cielo piovoso, del sole splendente e della melodia malinconica di ogni tramonto. Quando affronterà, senza più abbandonarli, i temi biblici, creerà contorni non per chiudere l'immagine, ma per darle fisica e plastica consistenza. Certo, conchiudere è raccogliere come in un abbraccio d'insondabile tenerezza. Anche dalla lettura delle pagine ispirate, Rouault vivrà la polarità dello sguardo di Cristo su ogni umana indigenza (ed in questo, la serie del Miserere chiamerà a raccolta tutti i personaggi della sua prima indagine pittorica, nel ritmo splendidamente dolente del Salmo Cinquanta) e della contemplazione del Volto Santo ormai reso terragno dei colori della Palestina.

L'immagine che propongo è del 1946. Negli anni tra le due guerre, Rouault tratterà ripetutamente il tema della Passione di Cristo. La sua interpretazione dell'evento di salvezza è austera, lontana da ogni indulgenza descrittiva: il dolore, presente quanto mai, non è gridato, ma prossimo ad un'ipostasi non metafisica. Un'ipostasi, cioè, che, come nelle vetrate medievali, si lascia coinvolgere dalle suggestioni di una materia resa cromatica per connaturalità, per simbiosi che include il colore nel formarsi organico della terra splendente. In alcuni casi riappare la derisione, ed il Cristo viene esposto come il Pierrot più volte trattato negli anni giovanili. Il tema caro è quello dell'“Ecce Homo” che l'artista modula sulla fissità degli sguardi, come in certe esperienze antinaturalistiche della pittura bizantina. Ma siamo lontani dalla poetica dell'Ikona, perché tale fissità è quella dell'Espressionismo maturo, delle sintesi che Rouault recupera dalla formatività plastica del Romanico. Nel velo della Veronica lo splendore è interno all'immagine, quasi fosse possibile perpetuare lo sguardo d'amore di chi, crocifisso, già sperimenta il Corpo Risorto. Gli occhi dell'artista si fanno quelli di Giovanni che contempla la contemporaneità dell'ultimo grido e il totale abbandono già dal Padre glorificato. L'abisso si trasforma in stupore, l'Ora dell'essere elevato assume e raccoglie ogni elemento del creato ed ogni lacrima di disperazione. L'epifania del Volto si rivolge, viene incontro, è esposta dopo l'apparente sconfitta. Lo spazio e il tempo si contraggono quasi a riconciliare ogni frammento di storia divisa. Eppure la cronaca permane nelle terre racchiuse dallo sguardo, rappresa e coinvolta nei contorni d'abbraccio perenne. Quel Volto è la nostra storia. La pulsione è vitalmente trasfigurata senza nulla disperdere dei frammenti d'umanità piena. In questo senso, si presenta senza rappresentare. La Via Crucis era vero pellegrinaggio, ma verso una meta. È vero: l'attimo del passaggio (“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”) non era virtuale nè illusorio. Quel Volto è di vero uomo non nonostante fosse Dio, ma perché lo era nel mistero nascosto nei secoli. Ed ora rivelato. L'arte è un'approssimazione e non potrà mai proporsi neppure in veste quasi sacramentale; ma la sua logorante dolcezza è in questo offertorio della mano d'uomo. Se la bellezza salverà il mondo, ogni vero offertorio di forma e di colore comunque ne sarà vestigia.

 

Franco Patruno

(L'Osservatore romano, 20/04/2003)


Foto allegate

Georges Rouault,
Articoli correlati

  Andrea Dall’Asta. La Croce e il Volto
  Anna Lanzetta: “Bellezza divina” tra Van Gogh, Chagall e Fontana. Un filtro per riflettere.
  Natale Tf2015/ La notte della redenzione (2005)
  Andrea Nascimbeni. “Vivere nello sguardo”
  Premiazione Biennale d'Arte “don Franco Patruno”
  Palazzo Cini, La Galleria. Capolavori toscani e ferraresi dalla collezione di Vittorio Cini
  Franco Patruno. La povertà del Golgota è la regalità (Pasqua, 2004)
  Franco Patruno. Vangelo di Pasqua (2005)
  Don Franco Patruno. La libertà di dire, la verità di fare
  Il Padiglione della Santa Sede. Il Papa alla Biennale
  Carlo Mazzacurati. Quell'inalterata purezza sul volto dei “perdenti”
  Natale Tf2014/ Don Franco Patruno: “L'arte riflette il destino dell'uomo” (1999)
  “Purtroppo oggi ci compiaciamo di essere artisti più che uomini”
  Maria Paola Forlani. NUOVI MONDI
  Gian Luigi Zucchini. “Per una teologia dall’opera d’arte” di Franco Patruno
  Franco Patruno. Il corpo risorto, presenza reale e quotidiana
  Carlo Bassi: Un grande architetto milanese, sempre, col cuore verso la sua Ferrara
  Ferrara. Concerto per Franco di Miotto e Rosini
  Andrea Nascimbeni. Andar per giardini, d’inverno
  Ricordando Ezio Raimondi con Franco Patruno
  Franco Patruno. "I Cavalieri che fecero l'impresa": il film di Pupi Avati ambientato nel Medioevo (2001)
  Ferrara. Videoarte a Palazzo dei Diamanti 1973-1979. Reenactment
  Patrizia Garofalo intervista Paola Sarcià
  Gianni Cerioli. Altre promesse di segni
  Maria Paola Forlani. I predatori dei ‘Beni artistici’, dei ‘Beni della comunità’
  Chagall, una retrospettiva 1908 – 1985
  Le donne nella Bibbia
  Lucio Dalla. Nell'intervista di Franco Patruno (2002)
  Gianni Cestari. Antologia
  L’uomo Bartali nella riduzione tv di Alberto Negrin
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy