Il 2015 potrebbe rivelarsi l’anno chiave per Subiaco, incantevole cittadina dell’Alta valle dell’Aniene, oggi Città Europea. L’occasione di rimettere in moto le potenzialità di un territorio ricco di storia e di bellezze architettoniche e paesaggistiche da mozzare il fiato, viene offerta da una ricorrenza d’importanza nazionale: la prima stamperia italiana fu impiantata nel 1465 nell’Abbazia di Santa Scolastica ad opera dei chierici Pannartz e Sweinheim, allievi del tipografo tedesco Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili.
Fin dallo scorso dicembre 2014 l’Amministrazione sublacense, in sinergia con numerosi enti locali, si è mobilitata per celebrare nel migliore dei modi il 550° anniversario di un’innovazione tipografica portentosa, che con la realizzazione degli incunaboli introduce la tecnica della stampa moderna. A Palazzo Ferrajoli, al centro di Roma, è stato possibile visitare fino allo scorso 8 gennaio la mostra “Il borgo dei Cartai di Subiaco”, che inserita in un ampio progetto di rivalutazione del made in Italy è valsa al Comune di Subiaco l’assegnazione del Premio DocItaly. Nella circostanza furono illustrate da Roberto Pelliccia, assessore al Turismo, le numerose iniziative che si sarebbero svolte nel corso dell’anno, con l’intento, come ebbe a ribadire il sindaco Francesco Pelliccia, di “rilanciare il ruolo di Subiaco come Centro culturale d'eccellenza, di rilievo nazionale ed internazionale”.
Sabato 28 marzo, nella chiesa abbaziale di Santa Scolastica gremita di pubblico, tra cui diverse scolaresche, alla presenza di numerose Autorità civili e religiose, apertura ufficiale delle celebrazioni che si concluderanno a dicembre con la partecipazione alla Fiera di Roma “Più libri Più Liberi” presso lo stand della Regione Lazio. Una bella manifestazione, egregiamente condotta dal giornalista Roberto Caramelli, che si è aperta con il saluto del Sindaco Pelliccia e la presentazione del programma da parte del Consigliere con delega alla Cultura, Veronica Micozzi, cui hanno fatto seguito gli interventi di Lidia Ravera, assessore alla Cultura della Regione Lazio, di Roberto Giachetti, Vice Presidente della Camera dei Deputati e di Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per concludersi con il saluto dell’Abate ordinario di Subiaco, Don Mauro Meacci. Centralità della manifestazione, la presentazione – a cura di Maria Antonietta Orlandi del Comitato “La culla della Stampa” – della ristampa anastatica del De Oratore di Cicerone, fra i primi libri dati alle stampe, che secondo la promessa dell’Assessore Ravera sarà presente nello stand della Regione Lazio ad EXPO 2015.
Momento conviviale organizzato all’aperto con la proposta di un apprezzatissimo buffet, e grazie alla disponibilità di Padre Augusto Ricci, Priore del Sacro Speco e direttore della biblioteca, si è potuto fruire della visita della Biblioteca Monumento Nazionale e della mostra “Gli incunaboli sublacensi”.
Poi tutti sulle sponde dell’Aniene, a ritrovare nel Borgo dei cartai, museo-laboratorio allestito nell’ex Mulino Carlani, la storia della Cartiera fondata nel 1587 per volere di Sisto V e operativa fino al 2004, dove veniva prodotta tra l’altro la pregiata “carta bibbia” utilizzata dallo Stato Pontificio. Marco Orlandi, presidente dell’Associazione Culturale “L’Elice” (concessionaria del Borgo) e responsabile del Progetto, ne ha chiarito obiettivi e finalità tesi a coinvolgere nella realtà museale e di laboratorio estimatori e visitatori per vivere da protagonisti “un’affascinante esperienza creativa” fra tradizione e innovazione.
Un viaggio emozionante con tante interessanti tappe e un obiettivo preciso: conoscere a fondo il territorio e le sue peculiarità naturali, culturali e storiche, un patrimonio immenso da tutelare e valorizzare, nel rispetto dei padri e dei futuri eredi.
L’altra grossa novità che interessa la città di Subiaco, già in pieno exploit, è la cessione in comodato d’uso sessantennale della Rocca dei Borgia, il cui accordo è stato sottoscritto il 21 marzo dal sindaco Francesco Pelliccia, dall’Abate don Mauro Meacci e dal Presidente dell’Istituto per il Sostentamento per il Clero, Avv. Francesco Camelli. Unitamente alla Rocca Abbaziale anche gli immobili di pertinenza rientrano nel comodato a favore del comune di Subiaco fino al 2075, come richiesto e ottenuto dal sindaco Pelliccia, trattandosi di “superfici essenziali per intraprendere un percorso di valorizzazione del sito che ha bisogno anche di ambienti idonei per i servizi aggiuntivi che diano competitività turistica al bene”.
Una cessione, dopo decenni di tentativi infruttuosi di trovare accordi con i privati, che lascia perplessi, considerando lo stato deplorevole in cui si trova da tempo la Rocca dei Borgia, a partire dal tetto che fa acqua. Ma tutto sembra essere stato considerato dall’Amministrazione comunale che molto fa affidamento sul rilancio del territorio, da una decina d’anni svincolato dallo Stato Pontificio e passato alla Diocesi di Tivoli. Un percorso di recupero faticoso e lungo da affrontare, ma in questo particolare momento di rinascita per Subiaco sicuramente un’ottima occasione da cogliere al volo, con coraggio, grande senso di responsabilità e tanta fiducia.
Maria Lanciotti