Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > Pianeta jazz e satelliti
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Keith Jarrett - The Carnegie Hall Concert (E.C.M.) 2 cd
04 Novembre 2006
 

Nuovo doppio album dal vivo, il secondo in un anno, che questa volta documenta il concerto in solitudine che il pianista di Allentown diede nel settembre 2005 a New York, dopo quasi dieci anni in cui non si era più esibito in solo negli States.

Ad un primo ascolto ho ritrovato immediatamente le atmosfere, il pathos, le emozioni che caratterizzano Radiance, l'album precedente. Dopo più passaggi nel lettore, compreso un ascolto comparato tra i quattro cd, sostanzialmente il giudizio non cambia. Forse meno a fuoco, leggermente meno intenso, il nuovo disco. Ma forse è anche la omogeneità delle soluzioni e delle situazioni musicali, che là suonava più fresca e qua più risaputa. Il concetto di concerto per pianoforte solo in Jarrett si è profondamente modificato nel tempo e dopo la malattia che lo ha tenuto lontano dal palcoscenico. Se prima il flusso creativo era lungo, spasmodico e sofferto, senza nessuna interruzione, oggi le improvvisazioni non sono più torrenziali, hanno una durata più breve e permettono al pianista di rifiatare, concedendosi ripartenze con climi e tempi completamente diversi di brano in brano. Jarrett parte veloce, dipingendo con rapide pennellate quadri astratti (Part 1-3-6), per poi modulare brani mossi e scanditi dai tipici ostinato fatti di grappoli di note basse (Part 2-9-10) che da sempre ne caratterizzano le improvvisazioni. Il vero clou del concerto sono però le improvvisazioni a tempo lento (Part 4-5-7-8), temi lirici spumeggianti di cantabile bellezza, con melodie che si fatica a credere nate al momento. Cinque i bis, tra cui il superbo "My song" e, unico standard, "Time on my hands" di Gershwin.

Tutto molto bello, con una punta e forse più di dejà vù, come lucidamente commenta John Corbett nel recensire l'album su Down Beat. Giudizio piuttosto severo ma condivisibile, e che, nella sua brevità, vi riporto: «More Jarrett solo? Does the world need more? Really? However good it is, isn't there just enough on the market, or is there a burning desire for two more discs' worth ? This is good, of course, coursing and undulating, and romantically sensuous and violent. But enough is now officially too much».

 

Qui la scaletta dei dischi e la possibilità di ascoltare i primi 30 secondi di ogni brano.

 

Roberto Dell'Ava


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy