“Quando la nostra storia, nel travolgere degli eventi, è stata capace di trovare almeno un senso, e tradurlo in materia, in valori architettonici e costruttivi, in modelli; quando è stata capace di preservare e realizzare il paesaggio, lavorando per determinare un rapporto tra l’artificiale e il mondo geo-fisico… allora, quando questo accade, la realtà scaturita ci illumina e fonda la nostra identità. Qui, a Sondalo, si è verificato: restituiamo un poco di quella luce per essere un passo dentro la civiltà”.
(I. Davì, dall’intervento alla Conferenza,
Polifunzionale di Sondalo, 5 giugno 2014)
Un costruito con qualità formali capaci di raccontare un trascorso e far rivivere tempi ed idee spaziali depositati nella storia, diviene appunto “patrimonio”: ha un alto valore aggiunto costituito dai suoi rapporti nel contesto e nel tempo, e contribuisce alla formazione ed alla riconoscibilità di una identità e specificità locale, offrendosi quale reale e potenziale risorsa.
Nell’ambito del “Progetto per valorizzare i beni culturali, storici e del paesaggio; un caso di studio: Sondalo”, un piccolo edificio razionalista sito a Bolladore, alle porte del paese, è stato oggetto di riqualificazione, immaginato come polo tecnologico-informativo, in quanto capace di esplicare, grazie alla sua topica collocazione, la vocazione narrativa e riassuntiva delle peculiarità del luogo.
Grazie all’Istituto promotore e al concerto di collaborazioni, giovedì 5 giugno 2014 alle ore 22 per circa 20 minuti, la piccola costruzione razionalista è stata inoltre protagonista dell’azione “on site cultural energy”, un’istallazione di suono e luce: l’edificio si è acceso, un impianto tecnico appositamente approntato ha emesso luce e un’onda sonora. Un intervento artistico con l’intento di disvelare l’energia culturale portata dai luoghi, proposto agli studenti e da loro accolto per segnalare, con la loro presenza, l’interessante architettura del manufatto “imposte di consumo”, e partecipare alle ragioni dell’installazione: «Ci piacerebbe riuscire ad illuminarlo, in maniera semplice, così da sottolinearlo ulteriormente, facendolo risaltare; in modo simbolico vorremmo “adottarlo” per breve tempo, in un atto di tenerezza e di manifesto desiderio, che desti affetto e valore».
Dopo la Conferenza di presentazione dell’intero Progetto al Polifunzionale di Sondalo, ci si è dunque recati a Bolladore per assistere all’azione che ha eletto il piccolo edificio a simbolo di cura, passione e civile responsabilità, per mantenere viva l’energia culturale presente e diffusa dai beni che incarnano il senso dei luoghi.
Al buio della sera l’azione…
Pazienza dell’attesa. I monumenti aspettano, silenti; vivono comunque. Molto più forti di noi, attendono, patiscono l’indifferenza. Esprimono tuttavia vitalità, passione.
Il piccolo edificio urla stavolta. Emette luce che pulsa, scarica elettricità. Emette un suono fermo monocorde elettrico, che non si fa eludere.
Bisogna ascoltarli. Imparare il silenzio e lo sguardo. Bisogna trovarli, riconoscerli come esistenza, come parte di noi. Sentire il loro humus. Ci diranno chi siamo, chi sono loro, cosa dobbiamo fare con e per loro. Abitiamo tra monumenti e testimonianze, inesauribili perché sono loro ad abitarci, fanno parte di noi, sono noi.
Il nostro piccolo monumento è nostra comunità, sito all’ingresso del paese è lì che accoglie, testimonia, viene nascosto. È lì che attende. Nella terra dei salti dell’acqua, del tesoro elettrico, nel punto più esposto al sole, una notte – a Bolladore – esso illumina, pulsa, monotono penetra il nostro silenzio, emette energia alimentato dalla sua pazienza. Diamo frutto. Il suono preesiste e continuerà. La luce ci inonda. Non spegniamolo, non ignoriamo l’energia dentro di noi: siamo.
Per l’occasione è stato realizzato un video (scritto e diretto da I. Davì, montaggio e riprese di A. Damiani) a documentazione dell’evento promosso dall’Istituto per Geometri “P. Saraceno” di Morbegno, in raccordo con l’Istituto Comprensivo di Sondalo, in collaborazione con l’Associazione Culturale Terraceleste, il FAI delegazione di Sondrio, il Comune di Sondalo, il gruppo artistico iD&A, e col patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Sondrio e l’ospitalità del proprietario del lotto.
Rossella Baldini