Ancona, 15 marzo 2015 – È una domenica all’insegna del ricordo e del lutto per la Siria, ricordando il IV anniversario dell’inizio della repressione. Mentre nel mondo centinaia di manifestanti chiedevano la fine delle violenze perpetrate dal regime e dai terroristi ai danni dei civili inermi, il segretario di Stato americano John Kerry chiamava ad un negoziato proprio con Bashar Al Assad. Quest’ultimo, capo supremo dell’esercito siriano, ordinava alla sua aviazione di proseguire l’offensiva sulle città siriane, in particolare sulla zona residenziale di Douma.
Da un lato si prepara il tavolo delle trattative, o forse sarebbe più appropriato dire l’altare su cui la fallimentare diplomazia internazionale continuerà a sacrificare il popolo siriano. Dall’altro va avanti lo sterminio dei civili, su cui continuano a piovere bombe. E proprio nelle ore in cui la notizia dell’iniziativa americana faceva il giro del mondo, sotto gli ordigni de regime di assad crollavano decine di case e morivano bambini, donne, anziani che erano al loro interno.
In questo straziante quadro, dove la giustizia e l’incolumità dei civili sono sacrificate alle logiche di potere, arriva una voce di speranza, diffusa dalle immagini e dal racconto della Protezione Civile di Douma: un neonato viene estratto ancora vivo dalle macerie. Sulla tutina è ancora attaccato il ciuccio. Chissà cosa dirà, se mai diventerà grande e vedrà queste immagini. Sarà difficile spiegargli che quella non era una bomba straniera di un paese che ha aggredito la Siria, ma una bomba siriana usata contro i siriani stessi. Sarà ancora più difficile spiegargli che mentre lui è sopravvissuto e altri bambini morivano, i ‘grandi’ continuavano a disegnare le sorti del mondo a loro piacimento, senza curarsi del suo destino.
A Douma il giorno del IV anniversario dall’inizio del genocidio siriano si è consumato quello che i soccorritori definiscono un miracolo. Quasi un inno alla vita che è più forte della morte, nonostante l’orrore, nonostante l’ingiustizia. Negli stessi istanti, sempre a Douma, decine di bambini venivano estratti feriti e terrorizzati dai volontari della Protezione civile in una corsa contro il tempo.
Asmae Dachan
(da Diario di Siria, 16 marzo 2015
sul blog disponibili video su quanto accaduto)