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Lidia Menapace. Sovrastruttura
13 Marzo 2015
   

Per antica affezione al '68, ascolto quando posso “Servizio pubblico”, appunto anche ieri sera. Mi considero -credo non infondatamente- una che ha mangiato politica ogni giorno dal ginnasio in là, che ha fatto parte di istituzioni fino al Senato, insomma mi pare di potermi considerare una addetta ai lavori di intelligenza medio/alta.

Tutta questa premessa per dire che se ieri sera non ho capito niente e non mi sono appassionata affatto, la dico lunga sui possibili ascolti dei talk show televisivi, che pure, a quanto pare, sono una grande fetta dell'ascolto di questo tipo e uno strumento non indifferente della formazione dell'opinione pubblica. Persino nel titolo Santoro richiama questa nobile funzione.

Comunque ripeto, per rendere la cosa più credibile: non ho capito niente, e -ripeto- non me ne importava nulla. Segni dell'età? Sempre possibile: ma come mai, mentre ascoltavo il tg della 7 prima di Santoro, nonché Ottoemezzo, le cose che venivano dette suscitavano il mio interesse fino a una interlocuzione rabbiosa, quando avendo il tg ripetuto alcune volte quante persone “non avranno posto” nelle scuole a causa della “Riforma Renzi”, cioè il personale delle scuole per l'infanzia, ho subito commentato: “Naturalmente quasi tutte donne!” dato che per non citare le donne tra chi insegna nelle scuole per l'infanzia bisogna proprio volerlo, gli insegnanti maschi di asilo, sono davvero pochissimi.

Insomma se volessi dare una definizione della materia discussa fino alle ore piccole da Santoro, direi classicamente “sovrastruttura”, ma proprio di quella sovra sovra.

Eppure gli interlocutori (certo le due donne che erano presenti tra “Ottoemezzo” e “Servizio pubblico” non rifiuterebbero né hanno rifiutato di essere riassunte sempre al maschile) si appassionavano, si accaloravano, solo a Fini a un certo punto è venuto in mente che probabilmente stavano parlandosi addosso senza essere seguiti da nessun ascolto, anche perché chi usa la Tv spesso lavora e non può permettersi le ore piccole. Eppure, peccato: gli interlocutori erano persone di genere maschile biologico o politico molto raffinate, se il riesumato pezzo di Luttazzi, vittima di una storica censura televisiva, è stato rifiutato da Fini per volgarità e difeso da nessuno. A me sembra tanto più volgare il racconto delle gesta amatorie pagate di Berlusconi, ma io sono una vecchiaccia.

 

Lidia Menapace


 
 
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