La frase è agghiacciante. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, a proposito dell’uccisione di Boris Nemtsov, dice: “Non contava niente”. Intende dire che Nemtsov per il padrone del Cremlino non costituiva un pericolo e che dunque non è a Putin che bisogna guardare nella ricerca dei possibili mandanti. La stessa frase detta l’indomani dell’uccisione di Anna Politkvoskaya; e poi quando Alexander Litvinenko, ex agente dei servizi segreti russi, muore avvelenato col polonio a Londra. “Non contava nulla” l'avvocato finanziario e oppositore di Putin Sergei Magnitsky, morto in carcere.
È lunga la lista di chi a Mosca e dintorni “non conta nulla” e finisce morto ammazzato: l'ex oligarca e oppositore Boris Berezovsky, trovato impiccato nel bagno di casa in Gran Bretagna, l’attivista per i diritti umani Natalia Estemirova che investigava sugli abusi del governo nel Caucaso del Nord, l’attivista per i diritti umani Stanislav Markelov, i giornalisti Anastasia Baburova e Paul Klebnikov, il deputato Sergei Yushenkov, autore d’inchieste su attentati che nel 1999 forniscono il pretesto per la seconda guerra in Cecenia. Tra quanti “non contano nulla”, anche il radicale giornalista di Radio Radicale Antonio Russo: ucciso per quel che aveva denunciato, e soprattutto per quel che avrebbe potuto denunciare, sempre sulla guerra putiniana in Cecenia.
Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi è in Russia; si occuperà delle forniture energetiche che Putin può fornire e fornisce; dell’Ucraina; e di quel che più gli sta a cuore: la Libia, vuole coinvolgere Putin, e ricevere da lui la “benedizione” per occuparsene in prima persona. Il fatto che vada a deporre un fiore sul luogo dove Peskov è stato ucciso è la foglia di fico per non farsi accusare di insensibilità per quel che riguarda i diritti umani che Mosca quotidianamente e brutalmente viola. La pantofola di Putin è baciata da molti, ultimamente: da Berlusconi a Prodi; e ora anche Renzi. Diritto alla conoscenza anche qui da conquistare; cosa va realmente a ratificare Renzi a Mosca, cosa va chiedere e promette, mentre non per un caso, le nostre navi “passeggiano” sul golfo della Sirte?
Valter Vecellio
(da RadicalNonviolentNews #60, 3 marzo 2015)