Le valutazioni dell’Euro Health Consumer Index (EHCI) per l’anno 2014 (link rapporto originale) rese pubbliche a Bruxelles in queste settimane sono impietose verso i difetti della sanità italiana: mediocrità nei rapporti con l’utenza, divario nord-sud, gravi mancanze nelle cure delle cronicità.
L’EHCI è un indice di valutazione della sanità dei paesi europei che tiene conto soprattutto del rapporto con gli utenti e si basa sulla misura di 38 grandezze suddivise in 6 settori: Diritti dei pazienti e informazione, Accessibilità, Risultati, Servizi offerti, Prevenzione, Farmaci.
L’Italia figura ormai da dieci anni nella bassa classifica, vicino ai paesi dell’est europeo e lontano dai paesi del nord Europa.
Malgrado gli ottimi valori della salute della popolazione, il sistema sanitario italiano è definito dal rapporto EHCI “mediocre” nei confronti del cittadino e perde posizioni rispetto all’anno precedente.
È l’ennesima conferma dell’analisi dell’Associazione Coscioni che da sempre indica nei diritti, nell’informazione e nella libertà di scelta i veri difetti del sistema sanitario italiano.
Per migliorare non servono nuove spese ma volontà di rispettare i diritti dei cittadini e disponibilità a scontrarsi con le tante corporazioni e i tanti interessi interni alla sanità.
Purtroppo anche la recente vicenda della distribuzione dei farmaci di fascia C testimonia l’incertezza e la debolezza del governo quando si tratta di tutelare gli interessi dei cittadini.
Governo e Regioni non fanno altro che litigare sui finanziamenti, mentre estendere libertà, diritti, informazione per i cittadini e valutazioni su operatori e centri sanitari costituisce la via maestra (senza ulteriori costi) per innalzare la qualità della sanità e la salute dei cittadini.
Filomena Gallo e Marcello Crivellini