St. Paul's Bay (Malta). EveryOne Group – apprendendo con dolore e sconcerto l'ennesima tragedia del mare che colpisce i profughi – denuncia ancora una volta l'indifferenza delle istituzioni europee di fronte al dramma di chi fugge da guerre, carestie e persecuzioni. Abbiamo chiesto più volte, nel corso degli anni, un servizio di accompagnamento e soccorso urgente rivolto ai migranti, che sfidano le intemperie e le condizioni del mare in cerca di una speranza di sopravvivenza. L'Unione europea ci ha già promesso, con lettere ufficiali, una soluzione umanitaria adeguata, ma non ha mai mantenuto gli impegni e attualmente non dà più alcuna risposta ai nostri appelli per la vita. Oggi ventinove profughi sono morti per ipotermia. La tragedia è avvenuta a circa cento miglia da Lampedusa. Le vittime facevano parte di un gruppo di centocinque profughi tratti in salvo solo ieri notte, dopo una lunga deriva. Né l'operazione Mare Nostrum né quella denominata Triton hanno limitato le morti in mare dei profughi. Serve un approccio diverso, con un'attenzione costante al pericolo in cui si trovano durante tutto il "viaggio della speranza" coloro che cercano salvezza in Europa. Servono mezzi aerei e navali, sistemi di monitoraggio e intervento urgente, procedure moderne, perché il primo valore che la civiltà deve preservare è la vita umana.
EveryOne Group e tutti i difensori dei diritti umani che si impegnano per migliorare le condizioni dei profughi – che non hanno altra scelta se non quella di fuggire da condizioni inumane, in cerca di un luogo sicuro – continueranno a chiedere alle istituzioni internazionali una risposta adeguata a un dramma tanto grave, auspicando di non ascoltare ancora una volta, da parte dei potenti della Terra, l'assordante eco del loro silenzio.
EveryOne Group