Martedì , 12 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > In tutta libertà
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Gianfranco Cercone. “Il nome del figlio” di Francesca Archibugi: metti Benito a cena
04 Febbraio 2015
 

Alberto Moravia ebbe un’immagine felice per descrivere l’ispirazione artistica. La paragonò alle pale di un ventilatore che si muovono così vorticosamente che chi le guarda non le distingue più.

Voleva dire che l’ispirazione è una successione di processi razionali, che un buon critico potrebbe individuare uno per uno, ma così rapidi, così strettamente conseguenti l’uno all’altro, che agli occhi di chi osserva l’opera d’arte e nella mente stessa dell’artista, sono invisibili. Ciò che si percepisce non è che un’impressione folgorante di bellezza e di verità (quando si tratti naturalmente di una vera opera d’arte!).

Il nome del figlio, una commedia di Francesca Archibugi, mi è sembrato in parte “ispirato”, in parte il frutto di processi razionali meno vorticosi. Si avvertono a volte gli schemi adoperati, gli intenti di dimostrare una tesi; e l’impressione di verità ne risulta diminuita.

Il film è il libero adattamento di una commedia francese, scritta per il teatro, intitolata: Le prénom, dalla quale fu già tratto un film francese uscito in Italia con il titolo: Cena tra amici.

La trovata intorno a cui ruota la prima parte del racconto, è molto bella, capace di gettare una luce rivelatrice su un intero gruppo sociale.

L’ambiente in cui è collocata la vicenda è formato in gran parte dalla sinistra cosiddetta “radical-chic”. Si tratta di un gruppo di persone piuttosto agiate, perlopiù intellettuali; che per il fatto stesso di dichiararsi di sinistra si ritengono indubbiamente dalla parte dei giusti, anche se poi le loro convinzioni politiche restano di fatto inoperanti, tutti adagiati come sono sul loro benessere e sui loro privilegi.

La trovata riguarda il nome che dovrà essere dato al figlio di una coppia del gruppo. Durante una cena, il padre, per burla, dichiara che lo chiamerà Benito. La scelta viene subito tacciata di qualunquismo, di indifferenza alla memoria delle leggi razziali, anche se il burlone protesta che il nome di Benito non è stato scelto in omaggio al dittatore, ma al protagonista di un romanzo di Melville.

L’efficacia satirica dell’episodio proviene dalla sproporzione tra il livore di cui diventa oggetto il padre del nascituro, tra l’esibizione di buona coscienza degli accusatori (di uno in particolare), e la modestia del pretesto che ha scatenato tanta rabbia: perché si sa che i nomi, alla fine, sono purissimi accidenti ed è ridicolo fare di un nome la quintessenza del Male.

È evidente che in quella reazione si esprime invece la denegata cattiva coscienza, il malcelato senso di colpa, l’insoddisfazione di chi, pur di sinistra, si sa pienamente integrato e inerte.

(Stranamente, gli autori del film depotenziano la trovata attenuando il senso di eccesso di quella reazione; spiegandola attraverso un antefatto: la storia familiare di due fratelli del gruppo fu segnata da un padre ebreo perseguitato ai tempi del fascismo!).

La seconda parte del film fa invece affiorare il razzismo latente di alcuni dei personaggi: nei confronti di una ragazza del popolo, entrata a far parte del clan tramite un matrimonio, certo meno colta degli altri ma che pure ha preteso di scrivere un romanzo; e poi di un uomo maturo, trattato con un certo paternalismo, con una sottile irrisione, perché ritenuto un omosessuale “velato”.

L’indagine dei comportamenti resta tutt’altro che priva di finezza. Ma qui la tesi è più scoperta e più facile.

Gli attori – Luigi Lo Cascio, Alessandro Gassman, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino e Rocco Papaleo – ristretti nei limiti di una certa convenzionalità dei loro personaggi, sono capaci di trovare note di verità.

 

Gianfranco Cercone

(da Notizie Radicali, 2 febbraio2015)


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy