Giovedì , 21 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Lisistrata
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Lidia Menapace. Il presidente, la presidente, la presidentessa
23 Gennaio 2015
 

La presidentessa è la moglie (quando c'é) del presidente, cioè una figura istituzionalmente minore, che non ha incombenze o doveri specifici, ma solo una etichetta da rispettare, quando accompagna il marito e presidente in qualche comparsa ufficiale.

Presidentessa può anche essere usato per indicare una moglie particolarmente intraprendente e impicciona, dato che il suffisso latino -issa ha un significato riduttivo o peggiorativo.

Mi spiego con un esempio famoso. Nel latino medievale abba, abate vuol dire padre in una congregazione religiosa ed è appellativo affettivo solenne e permanente (semel abbas, semper abbas, abate una volta abate per sempre). Abbatissa, badessa vuol dire padra con una sfumatura di irrisione, come se la padra volesse imitare l'inimitabile Padre (è già presente il patriarcato). Infatti poi si dice una che sbadessa per dire che sproloquia o comanda, oppure, se non sono troppo maliziosa, una che fa la moglie non ufficiale dell'abate.

Già che ci sono, ripeto che il linguaggio inclusivo è da usare sempre e non dare mai ascolto a chi dice: quando dico uomo intendo anche donna, tanto siamo uguali: se io di rimando affermo che quando dico donna intendo anche uomo, si vede subito che non siamo uguali.

La regola grammaticale che viene sempre citata e legittima l'uso del maschile come neutro universale è stata fissata dai grammatici dell'Umanesimo ed è passata indenne più immodificabile e più solenne di un dogma, per secoli, perdendo solo una giustificazione che i grammatici le dettero. Dunque così fu concepita: in italiano nelle concordanze prevale il maschile come genere più nobile. Il verbo è prepotente e se non bastasse è indicata una gerarchia di genere, motivata con la maggiore nobiltà. Dare dunque sempre espressione al maschile e al femminile quando si parla di persone.

Ma se il femminile non c'è? Lo si conia, lo si inventa: così si fa in tutte le lingue vive, solo le lingue morte non possono aggiungere parola al loro storico thesaurus. E solo Renzi crede che in italiano non c'è la parola 'legge' e bisogna dire 'act'. Ma questo è l'uso dell'inglese come fosse il manzoniano latinorum, serve per darsi delle arie.

Si dice che 'avvocata' in italiano non c'è: c'è nella Salve Regina: orsù dunque avvocata nostra, per Maria la Chiesa ha inventato i più sofisticati neologismi, addirittura Corredentrice. Si dice che non c'è 'ministra': c'è in Foscolo, poeta elegantissmo.

Ma ripeto, se una parola non c'è, si inventa: non diciamo cliccare e dribblare? possiamo dire ministra. Il fatto è che ci sono molte ministre, che parlano di sé al maschile e imitano i ministri, solo chiedendo esplicitamente il permesso di mettersi il rossetto e di andare dal parrucchiere, che scemata! De hoc satis, basta davvero

 

Lidia Menapace


 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy