Firenze – Casa Pound, associazione di ispirazione della destra politica e culturale, vuole aprire una libreria in via Gabriele D'Annunzio, forte del proprio radicamento in città che da anni la vede presentarsi con iniziative culturali e ludiche, oltre che politiche.
In genere -a Firenze e non solo- la nascita di una nuova libreria viene salutata con gioia da tutti, così come la chiusura provoca dispiacere. L'intellighenzia urbana, soprattutto quella dominante e 'political correct' si mobilita con vari messaggi di gioia o di dispiacere, perché “leggere è sempre un bene” e “meglio un libro che un paio di scarpe o un piatto di spaghetti o una pizza” (tranne spaghetti e pizze del genere 'political correct'). Buon per loro. Noi siamo più sensibili alle dinamiche di mercato e di consumo e compriamo un libro lì dove ci sembra che ci sia ciò che cerchiamo e ci viene offerta un vasta gamma a orari meglio se continuati, e mangiamo pizza e spaghetti dove sono più buoni e costano meno, anche se non è 'political correct'.
Ma così non sembra per questa libreria di Casa Pound. Registriamo: le preoccupazioni del capogruppo Pd in Palazzo Vecchio, Angelo Bassi; il segretario metropolitano del Pd, Fabio Incatasciato; il segretario cittadino del Pd, Federico Gianassi; l'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) per voce del suo presidente fiorentino Silvano Sarti; e qualcun altro che ci è sfuggito.
Ci domandiamo dove erano queste persone domenica 11 gennaio. Forse alcuni di loro erano fisicamente a Parigi, ma sicuramente tutti avevano il cuore e la mente lì dove l'Europa, solidarizzando contro l'eccidio dei giornalisti di Charlie-Hebdo, affermava la propria risolutezza per la libertà d'espressione contro chi, per vendicare una presunta offesa al proprio dio, aveva deciso di uccidere.
Da Parigi a Firenze il percorso e la distanza non sono grandi. Eppure oggi troviamo queste persone in prima fila contro l'apertura di una libreria. CONTRO L'APERTURA DI UNA LIBRERIA. E domani, se la libreria non dovesse essere aperta, cosa faranno contro i libri che sicuramente i cultori di quel genere culturale faranno circolare clandestinamente? Denunceranno e manderanno le forze dell'ordine?
A proposito, è altamente probabile che i libri che dovrebbero essere nella libreria di Casa Pound, già oggi si trovino presso la Feltrinelli. Se vogliono, possono già procedere a sequestri e falò? Segnaliamo i “covi” già operativi in via Cavour e via de' Cerretani.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc