Ci sono diversi modi di amare, ci sono diversi tipi di amori.
Ce lo insegna Francesca Mazzucato nel suo libercolo Piccole varianti d’immortalità Una storia di impreviste seduzioni, edito dalla LietoColle.
È la donna che ama il suo cane e le sue coccole, è l’uomo di mezza età che desidera l’adolescente dei vicini, è la persona che si accontenta di vedere una coppia omosessuale che si ama, è un adulto che senza toccare un minorenne si anima di quella gioventù, è quell’uomo che cerca sulla strada un seno dove fermarsi, è uno stare in un essere amata maltrattata, è un possedersi addolcito nella stessa casa, è la ragazza del night che regala desideri, è un amare il feticismo, è la danza avvolgente di Anaïs Nin e Marguerite Duras in «Scriviamo per lusingare esaltare e consolare altri./ Scriviamo per fare una serenata ai nostri amanti». È la donna che si spoglia delle sue superficialità «Lui stringe il suo corpo che si offre senza schermi e protezioni, lei percepisce la sua erezione, lui sente i suoi capezzoli che diventano turgidi al contatto con la camicia ruvida, la stringe e la sente genere di una felicità nuda di passato, di una felicità libera dalle tracce impresse dalle cose».
Perché di amare e di amore ne abbiamo bisogno tutti...
E come la stessa autrice scrive nella poesia con cui si apre:
Ma, fra quelle onde di grafia malferma, l’odore.
Disintegra ogni pensiero l’antico scritto inaspettato.
Un profumo preciso, inconfondibile. Il profumo di quel passato.
[Di lui.
Di noi.
L’odore dei nostri corpi dopo parole all’apparenza
nuove ma antichissime, capaci di emozionare.
L’odore dei nostri corpi dopo sussurri e morsi di
passione, dopo orgasmi a ripetizione
È rimasto scritto.
Incompiuto, naturalmente.
Barbarah Guglielmana